Notizie Notizie Italia Ubi Banca resta tonica dopo piano al 2022: tagliati utili, ma salgono dividendi

Ubi Banca resta tonica dopo piano al 2022: tagliati utili, ma salgono dividendi

3 Luglio 2020 16:05

Ubi Banca continua la sua corsa rialzista a Piazza Affari, con il titolo che sale di quasi il 3% sopra quota 3 euro, dopo la revisione del piano industriale al 2022. Un aggiornamrnto, dettato dall’emergenza Covid, dopo la presentazione business plan dello scorso 17 febbraio. Nel dettaglio, il consiglio di amministrazione della banca lombarda ha approvato l’aggiornamento del piano industriale al 2022, con un utile netto atteso a 562 milioni di euro contro i 665 milioni del piano originale, con una riduzione di circa 1 punto percentuale di RoTE e e con un Cet1 ratio stimato attestarsi al 2022 al 13,9% (al netto dei dividendi del 2019 ma prima di quelli relativi a 2020, 2021, 2022).

L’aggiornamento prevede la conferma di tutte le principali linee guida già delineate a febbraio. A questa si aggiunge, spiega il gruppo bancario lombardo, la scelta strategica di internalizzare il 100% di Aviva Vita che porterà nell’orizzonte di piano a un rendimento atteso dell’investimento superiore al 10 per cento. L’impatto dell’emergenza Covid-19 sul costo del credito è stimato in 85 punti base cumulati aggiuntivi nell’arco del triennio 2020-2022. La banca precisa che “per maggior cautela, la valutazione dell’impatto del Covid-19 sui parametri di credito e quindi per la stima dell’adeguatezza del patrimonio di vigilanza di Ubi Banca, è stata effettuata in uno scenario che include una variazione del Pil reale del -10,3% nel 2020, del +2,8% nel 2021 e del -0,2% nel 2022”.

In tema di dividendi Ubi Banca indica che “l’excess capital distribuibile rispetto ad una soglia minima di Cet1 del 12,5% ammonta per il triennio 2020-2022 a circa 840 milioni di euro, equivalenti a un ammontare cumulato di oltre 73 centesimi per azione nel periodo”. Gli esiti dell’aggiornamento del piano “testimoniano la capacità e velocità di reazione e flessibilità del gruppo e l’importanza di aver preservato riserve di valore generate nei momenti migliori, che oggi sono un elemento chiave per confermare la redditività e la remunerazione degli azionisti in contesti di complessità elevata quale quello attuale”. Per Ubi “la crescita del monte dividendi disponibili rende inoltre evidente agli azionisti la dimensione del valore intrinseco della loro banca”.

“Siamo l’unica banca in Italia ad aver sempre pagato dividendi fin dalla nascita”. Così sulla questione cedola l’amministratore delegato Victor Massiah, aprendo la conference call con gli analisti, dopo la riunione del consiglio di amministrazione. Massiah ha affermato che “la nostra è una storia di crescita sostenibile e di solidità nell’interesse di tutti gli stakeholder” aggiungendo che “negli anni abbiamo attuato una politica sostenibile dei dividendi”.

Intanto il mercato attende novità sulle decisioni dei grandi azioni sull’Ops di Intesa Sanpaolo ai nastri di partenza. In un’intervista al “Sole 24 Ore”, Aldo Poli, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia – che detiene una quota del 5% in Ubi ed è il secondo maggiore azionista individuale del patto di consultazione Car apre alla possibilità di aderire all’Ops del gruppo guidato da Carlo Messina, che verrà lanciata sul mercato lunedì prossimo e terminerà il 28 luglio.
Sulla questione circola anche il rumor circa l’apertura di Intesa Sanpaolo a prendere in considerazione l’idea di migliorare la propria offerta di acquisizione per Ubi Banca. A riferirlo è il quotidiano “La Stampa”. In passato l’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, aveva più volte ribadito che non intendeva rivedere al rialzo l’offerta. Adesso, stando a quanto riferisce il quotidiano torinese, un’offerta migliorata non è più considerata “un tabù”.