News Notizie Notizie Italia UBI chiude male sul Ftse Mib dopo sì di Cattolica all’OPS, bene Mediobanca e TIM

UBI chiude male sul Ftse Mib dopo sì di Cattolica all’OPS, bene Mediobanca e TIM

14 Luglio 2020 17:54

Piazza Affari chiude in calo (Ftse Mib -0,62% a 19.879 pti( con il rischio che negli Usa si concretizzi lo spettro di un secondo lockdown dopo che la California ha deciso di tornare a chiudere tutte le attività non essenziali. Texas e Florida potrebbero essere costrette a fare lo stesso.

Intanto ha preso il via la stagione delle trimestrali con crollo di oltre il 50% dell’utile di JP Morgan, che è però riuscita a fare meglio delle attese.  Per Citigroup gli utili sono scesi di ben il 73% ma anche in questo caso meglio delle attese.

Dopo il crollo di ieri a -15% dopo diverse sospensioni al ribasso, si impone Atlantia come miglior titolo con un guadagno del 2,2 per cento. Il consiglio dei ministri atteso per oggi sul dossier Aspi è stato posticipato a stasera alle ore 22. Il mercato teme sempre più il rischio revoca concessione autostradale.

Tra le banche segno meno per Ubi Banca che ha ceduto l’1,25%. In un’intervista al Financial Times, l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah, concentrandosi sull’Ops di Intesa Sanpaolo ha parlato della possibile creazione di una sorta di monopolio nel caso l’operazione vada in porto. Di contro Massiah ritiene che se non avrà successo l’OPS, il gruppo UBI potrebbe portare passare da preda a predatore e finalizzare un’acquisizione entro fine anno.

Intanto, è arrivato il sì di Cattolica (che fa parte del patto Car che detiene il 19% di Ubi) all’adesione all’OPS. La quota di UBI detenuta dal gruppo assicurativo è dell’1%.

In chiusura unica banca con segno più è stata Mediobanca (+1,73%) mentre Unicredit è scesa dello 0,42%.

Giornata positiva per ENI che ha accolto con favore le parole del ceo Claudio Descalzi circa l’accelerazione della transizione energetica del gruppo che dal 2020 al 2023 investirà 4,9 miliardi in progetti low carbon.

Un’altra seduta tonica per Telecom Italia (+1,78%) balzata oltre quota 0,37 euro con il mercato che continua a sperare in un esito positivo in tempi brevi della questione rete unica. Non hanno destato preoccupazioni invece le dichiarazioni del ceo di Iliad Italia che ha indicato come obiettivo quota 6 mln di utenti nel mobile. 

Giornata da dimenticare per Nexi scivolata indietro di oltre il 2%. Indiscrezioni stampa parlano del possibile interesse agli asset messi in vendita da Wirecard in Germania. Nexi sarebbe in particolare interessata alle attività digitali di Wirecard sul mercato tedesco e non alle attività internazionali. La gara vedrà coinvolti numerosi player internazionali del settore ed ha ricevuto al momento oltre 100 manifestazioni di interesse.