La stagione delle trimestrali parte con il piede giusto a Piazza Affari, con STMicroelectronics che convince il mercato con i conti in crescita e l'outlook per il trimestre in corso migliore delle attese. Il titolo del big italo-francese dei chip accelera con decisione e guadagna la vetta del Ftse Mib, mostrando un rialzo di oltre il 4,5% a 41,67 euro.
I conti
STM ha annunciato stamattina i risultati del quarto trimestre 2021 che vedono i ricavi netti salire di quasi il 10% a 3,56 miliardi di dollari e l'utile netto attestarsi a 750 milioni di dollari, ossia 0,82 dollari per azione dopo la diluizione, contro i 582 milioni, ossia 0,63 dollari per azione, registrati un anno fa grazie all'automotive. "Come annunciato il 7 gennaio 2022, i nostri ricavi netti e il nostro margine lordo per il quarto trimestre 2021 sono stati migliori delle previsioni, grazie principalmente ad attività operative migliori delle attese in un mercato che continua ad essere dinamico", sottolinea Jean-Marc Chery, president & ceo di STMicroelectronics.
Prospettive
Guardando al trimestre in corso, il gruppo si attende ricavi netti di 3,5 miliardi di dollari come valore intermedio (consensus Bloomberg a 3,25 miliardi), corrispondenti a una crescita anno su anno del 16,1% e a una flessione del1,6% rispetto al trimestre precedente, e un margine lordo intorno al 45%". Allargando lo sguardo al 2022, il ceo precisa: “Basandoci sulla forte domanda da parte dei nostri clienti e sull’accresciuta capacità produttiva, guideremo la società in base a un piano di ricavi per il 2022 compreso tra 14,8 miliardi di dollari e 15,3 miliardi di dollari".
Sempre nell'anno in corso, Stm prevede di investire all’incirca tra 3,4 miliardi di dollari e 3,6 miliardi di dollari in spese in conto capitale per espandere ulteriormente la capacità produttiva e sostenere le iniziative strategiche, compresa la prima linea di industrializzazione del nostro nuovo stabilimento di fette di silicio da 300 mm ad Agrate Brianza.
Il punto tecnico su STM (a cura di Simone Borghi)
Stm sta attraversando un periodo di forte volatilità dopo aver toccato i massimi pluriennali a 46,33 euro lo scorso 22 novembre. Da una fase di congestione dei prezzi con le ultime candele ribassiste è iniziata una fase di declino che sembra già essersi fermata con le sedute positive di ieri e l’apertura al rialzo di oggi. In tale contesto, per avere un primo segnale in tale direzione bisognerà attendere il superamento di 41,47 euro con primo target 43,40 euro e poi 45,75 euro, area di prezzo molto vicina ai massimi precedenti. Al ribasso, invece, troviamo un’area di supporto molto importante formata dal livello statico a 38,26 euro e dalla trend line rialzista costruita sui minimi di marzo 2020 e confermata a maggio dello scorso anno. La rottura di tale fascia di prezzo darebbe un forte segnale ribassista con possibili ribassi verso 35,36 e 33,72 euro.