News Notizie Notizie Italia Piazza Affari chiude settembre in gran forma, Poste ed Enel in spolvero

Piazza Affari chiude settembre in gran forma, Poste ed Enel in spolvero

30 Settembre 2019 17:39

Piazza Affari chiude settembre con il sorriso. Il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,41% allungando sopra i 22 mila punti. La prima seduta della settimana, l’ultima del mese di settembre e del terzo trimestre dell’anno, vede l’attenzione rivolta a Palazzo Chigi con il CdM in programma stasera per approvare il NaDef. Il premier Conte ha sottolineato che non ci sarà alcun aumento dell’Iva e sono state trovate le coperture.

Il Ftse Mib ha chiuso il mese di settembre con un balzo di oltre il 3 per cento che ha permesso all’indice di riportarsi a ridosso dei massimi annui con un saldo da inizio 2019 di oltre +20%.

Nuovi massimi storici per Poste Italiane. Il titolo del colosso postale in giornata è arrivato a guadagnare oltre il 2% con un picco intraday a 10,5 euro. Ha così aggiornato i suoi massimi storici. Da inizio anno il titolo segna un progresso che sfiora il +50%, tra i top cinque del Ftse Mib. Poste Italiane settimana scorsa ha stretto un accordo con MoneyFarm che prevede che Poste Italiane distribuisca un servizio di gestione patrimoniale in ETF con 7 linee di investimento (due delle quali sviluppate esclusivamente per i clienti di Poste Italiane). Inoltre, Poste e Allianz (già azionista di minoranza di Moneyfarm) sottoscriveranno un aumento di capitale dedicato di circa 40 milioni. Il ceo Matteo Del Fante ha sottolineato come l’accordo sia in linea con il piano strategico Poste Deliver 2022, contribuendo allo sviluppo della piattaforma controllata-aperta di prodotti di risparmio gestito.

Ha ripreso a salire anche Enel (+1%) dopo le prese di profitto di venerdì scorso.

Seduta positiva per Banco Bpm (+1,9%) e Ubi Banca (+0,8%). A trainare le azioni dei due istituti di credito italiani un report di Morgan Stanley di venerdì scorso e oggi le parole di Giuseppe Castagna. L’AD di Banco Bpm a margine di un convegno ha sostenuto che la fusione tra i due istituti avrebbe senso. “Abbiamo sempre detto che guardiamo ad un tessuto imprenditoriale che è particolarmente forte nel Nord Italia. Quindi è ovvio che è un’operazione che ha sicuramente senso”.