News Notizie Indici e quotazioni Petrolio WTI riduce le perdite dopo tonfo a $10, Brent in rialzo. La nota di Equita sull’Oil Sector

Petrolio WTI riduce le perdite dopo tonfo a $10, Brent in rialzo. La nota di Equita sull’Oil Sector

28 Aprile 2020 12:40

Occhio alla nota di Equita SIM sull’Oil Sector, dal titolo più che indicativo: “Stoccaggi onshore in prossimità della saturazione – noli per cisterne molto forti”.

Oggi è un’altra giornata negativa per il petrolio, in particolare per il contratto WTI di giugno, dopo la notizia relativa alla decisione dell’ETF United States Oil Fund, noto anche con il ticker USO, di sbarazzarsi nell’arco dei prossimi tre giorni di tutti i contratti WTI con scadenza a giugno, e di sostituirli con contratti di più lungo termine. I contratti futures WTI di giugno risalgono però dai minimi di seduta, e cedono quasi -6% a $12,04, dopo essere scesi fino a $10 circa. Il Brent è in recupero, sale del 2,65% a $20,52.

Così Equita SIM commenta il recente trend:

“I prezzi del petrolio spot – sia WTI che Brent- si sono indeboliti negli ultimi 2 giorni, non solo a causa del crollo della domanda in seguito alla pandemia da COVID-19, ma anche per l’avvicinarsi del livello di saturazione sulla capacità di stoccaggio. Secondo Rystad Energy, la capacità di stoccaggio onshore andrà esaurendosi a maggio anche includendo il taglio produttivo da 9,7 milioni di barili al giorno del OPEC+. Tenendo conto dei vincoli pratici come la mancanza di accessibilità a tutti i siti di stoccaggio da parte degli operatori e altre questioni logistiche, la capacità di stoccaggio rimanente era – secondo Rystad – solo ~400 milioni di barili al 10 aprile. Dato il livello di sovracapacità – stimato in aprile a c. 30 milioni di barili al giorno – il riempimento dei serbatoi è ragionevolmente previsto per maggio”.

Equita continua:

“Vopak – società indipendente leader negli stoccaggi – ha affittato tutta la capacità disponibile già ad aprile.

Le tariffe per le navi cisterna di carburante come le navi a medio raggio e le navi a lungo raggio sono salite rispettivamente a circa $70.000 e $170.000 al giorno, nel secondo caso raggiungendo gli stessi noli delle petroliere più grandi VLCC. I prodotti a maggior pressione sono benzine e carburanti per aerei”.

In una ottica di investimento, “sebbene nel settore oil preferiamo le società integrate come ENI e Galp – prosegue la nota di Equita SIM -è ragionevole attendersi un secondo trimestre molto forte per le società nel mid- downstream come Saras, DIS e VPK. Tuttavia superato il periodo di picco delle scorte, i periodi successivi dovrebbero assistere ad una normalizzazione di margini/noli che potrebbero risentire negativamente del processo di smaltimento delle scorte”.