Notizie Notizie Mondo Mercati pregustano il rally di Natale, ecco cosa aspettarsi guardando anche al 2020

Mercati pregustano il rally di Natale, ecco cosa aspettarsi guardando anche al 2020

22 Novembre 2019 15:35

Santa Claus Rally in rampa di lancio? Anche quest’anno con l’avvicinarsi della stagione natalizia torna sui mercati il tormentone del rally di Natale. 

Prima di ogni considerazione supportata dai numeri circa la veridicità del fenomeno, va puntualizzato che il periodo del rally di Natale non coincide con il mese di dicembre anche se nel sentire comune viene identificato come il movimento dei mercati dal 1° dicembre in avanti o c’è anche chi ritiene che sia esclusivamente la settimana antecedente le vacanze di Natale. Negli Stati Uniti il periodo del rally di Natale va dal 4° giovedì di novembre, ossia quando cade il giorno del Ringraziamento (quest’anno il 28 novembre, ndr), all’inizio delle vacanze natalizie.

Rally di Natale sì o no?

Passiamo ora all’evidenza storica porta a una conclusione parzialmente sorprendente. Statisticamente, dal 1896, cioè da quando è stato creato l’indice Dow Jones Industrial Average – fresco del nuovo record storico oltre i 28.000 punti – il mercato azionario USA è salito mediamente del 3,4% nel periodo che va dal giorno del ringraziamento fino all’inizio delle vacanze di Natale.  Quindi ritorni di tutto rispetto per gli investitori, ma non si tratta del miglior periodo dell’anno. “Sì, investitori azionari, il Santa Claus Rally non esiste”, sentenzia Mark Hulbert, columnist su Marketwatch. In effetti ci sono altri mesi che hanno un potenziale di rally ancora maggiore. Per ogni mese Hulbert ha calcolato l’entità del rialzo dal 4° giovedì al massimo del mese successivo (ha usato questo punto di partenza per la misurazione perché il Ringraziamento si svolge il 4 giovedì di novembre) Come puoi vedere dalla tabella qui sotto, sette mesi hanno un potenziale di rally maggiore rispetto al rally di Babbo Natale. Inoltre, se misurato in questo modo, il rally di Babbo Natale è inferiore alla media.

 

Quest’anno i mercati si avvicinano all’ultimo scorcio d’anno con i motori avanti tutta dopo quello che possiamo ribattezzare come il rally d’autunno. Wall Street viaggia sui massimi storici grazie all’ottimismo delle ultime settimane sul fronte dazi e il conseguente alleviarsi dei timori recessivi. In generale a fomentare gli acquisti nelle ultime settimane dell’anno possono essere molteplici fattori stagionali. In primis la speranza di maggiori consumi nel periodo natalizio, vero e proprio propellente per molte aziende americane che basano i tre quarti del prodotto interno lordo proprio sui consumi privati. Ingrediente che mancò ad esempio lo scorso anno con un dicembre nero sui mercati complici anche i timori di di vendite deboli per Apple, diventato un termometro dei consumi.

C’è poi la tendenza dei gestori di bilanciare i loro portafogli prima della fine dell’anno e anche i piccoli risparmiatori, soprattutto anglosassoni, tendono a mettere parte dei loro bonus di Natale sui mercati. Infine, c’è in cosiddetto effetto trascinamento: se la stagione natalizia inizia bene sui mercati poi gli investitori psicologicamente si convincono che il rally di Natale andrà avanti e si innesca un meccanismo di auto-alimentazione della fiducia nel rally.

Bull market anche nel 2020? 

Sta per andare in archivio un ottimo anno praticamente per tutte le asset class. Quasi tutti i mercati europei segnano oltre +20%, gli indici di Wall Street addirittura vicini al 30% se convertiti in euro. Qualche lieve miglioramento sul fronte macroeconomico, le trimestrali americane sopra le attese e un allentamento delle tensioni geopolitiche sono bastati per infondere ottimismo fra gli investitori. “Se è vero che quest’anno gli utili sono scesi rispetto ai picchi del 2018, alcuni osservatori ritengono che potremmo vedere una stabilizzazione in quest’ultima fase dell’anno – rimarca Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR – . Se così fosse, il movimento attuale potrebbe trovare una giustificazione, supportato magari da attese di un clima più disteso sul fronte geopolitico”. Proiettandosi già al 2020, l’esperto di GAM ritiene che potremmo assistere ad un recupero di redditività delle imprese e a una prosecuzione del bull market. “Se la crescita degli utili dovesse, invece, essere sovrastimata – puntualizza Mauri Brusa – allora le valutazioni attuali sarebbero difficilmente sostenibili ed è quindi lecito attendersi un ritorno alla media, guidato ovviamente da una correzione degli indici”.