Notizie Dati Macroeconomici Inflazione Usa, earnings season (con big bank), e (possibile sorpresa) Pil Cina: ecco la densa settimana sui mercati

Inflazione Usa, earnings season (con big bank), e (possibile sorpresa) Pil Cina: ecco la densa settimana sui mercati

12 Aprile 2021 10:33

Dall’inflazione Usa all’avvio della stagione delle trimestrali (con le big bank americane) passando per il Pil cinese e l’indice tedesco Zew. La settimana sui mercati si preannuncia densa di dati e di appuntamenti da seguire. “Negli Stati Uniti il dato più atteso è quello sull’inflazione di marzo che dovrebbe evidenziare una forte accelerazione, per via soprattutto dell’effetto confronto positivo dei prezzi energetici, tornando abbondantemente sopra il 2%”, commentano gli strategist di Mps Capital Services che invitano a monitorare anche il dato sulle vendite al dettaglio dopo la lettura negativa di febbraio. Infine, importante sarà anche il dato sul Pil cinese del primo trimestre. Su quest’ultimo Allianz Global Investors sottolinea che “alla luce della solida attività di gennaio e febbraio e dell’ulteriore accelerazione evidenziata dai recenti indici Pmi, non escludiamo sorprese positive”.

Ecco i dati principali della settimana

Se l’avvio d’ottava è stato un po’ in sordina, tra i dati di rilievo di oggi ci sono solo le vendite al dettaglio della zona euro, già da domani martedì 13 aprile saranno numerosi gli spunti da annotarsi in agenda. A cominciare da quelli in arrivo dalla Cina, con la pubblicazione della bilancia commerciale e il relativo aggiornamento sull’andamento delle importazioni e delle esportazioni che evidenzieranno ancora una volta l’importanza del Paese per gli scambi globali. “Si prevede un netto aumento delle esportazioni, anche se i dati a/a potrebbero risultare un po’ distorti. Le importazioni potrebbero invece risentire della robustezza del renminbi e della ricostituzione delle scorte dopo il Capodanno lunare”, si legge nell’outlook settimanale Allianz Global Investors a cura di Stefan Scheurer, global capital markets & thematic research. In arrivo dal Regno Unito anche la produzione industriale e il Pil. E ancora per l’Italia è attesa la produzione industriale. Tra i market mover di giornata l’indice Zew che potrebbe mostrare segnali di miglioramento in scia al buon andamento dei mercati ma anche delle prospettive di crescita dell’economia legate alla campagna vaccinale in corso, ma soprattutto il dato sull’inflazione americana.

Nella seduta di mercoledì 14 aprile si guarda invece alla produzione della zona euro, ma anche alla Fed con il discorso del presidente Jerome Powell e la pubblicazione del Beige Book. Sempre in agenda per la banca centrale americana gli interventi di Williams (Fed votante) e quello del vicegovernatore della Fed, Clarida. Per l’Italia possibile presentazione del Def 2021 alla Camera.

Giovedì 15 aprile occhi puntati sugli Stati Uniti, dove verranno pubblicati i dati settimanali sui sussidi alla disoccupazione ma anche le vendite al dettaglio e la produzione industriale. Nella carrellata di dati anche due indicatori anticipatori, l’Empire State Index e il Philly Fed Index, che potrebbero, secondo alcuni esperti, confermare lo slancio dell’economia americana.

La settimana si chiude venerdì 16 aprile con un trittico di dati cinesi: Pil relativo ai primi tre mesi del 2021, produzione industriale e vendite al dettaglio. Nel corso della mattinata l’attenzione di sposta poi nella zona euro, dove è previsto l’eurogruppo e l’uscita di alcuni dati, tra cui quello finale sull’inflazione. Nel pomeriggio si torna negli Usa, dove è prevista l’uscita della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan.

Scalda motori stagione utili

Questa settimana torna in primo piano anche la stagione degli utili negli Stati Uniti, con un primo importante banco di prova per i big bancari americani. Nella seduta del 14 inaugurano le danze JPMorgan, Goldman Sachs, e Wells Fargo, il giorno successivo è la volta di BlackRock, Bank of America, Citigroup comunicare i conti del primo trimestre. E infine il 16 aprile tocca a Morgan Stanley.

Secondo i dati IBES di Refinitiv, gli utili complessivi dell’S&P 500 dovrebbero aumentare del 25% nel primo trimestre 2021 rispetto a un anno fa. Si tratterebbe del più grande guadagno trimestrale dal 2018, quando i tagli alle tasse voluti da Donald Trump avevano determinato un’impennata dei profitti.

Per tutto il 2021, la crescita degli utili dell’S&P 500 è stimata di ben +26,5% contro un calo del 12,6% lo scorso anno. Un rischio in prospettiva per le società è la possibilità di aumenti delle tasse corporate con il presidente Joe Biden che ha intenzione di portarli dall’attuale 21% al 28%, che porterebbe al 7,4% di sconto sugli utili per azione delle società S&P 500 secondo Ubs.