Notizie Notizie Mondo Hong Kong e Argentina spaventano i mercati, a Milano continua la crisi di banche e Telecom

Hong Kong e Argentina spaventano i mercati, a Milano continua la crisi di banche e Telecom

13 Agosto 2019 10:04

Si profila un’altra giornta difficile sui mercati. Le proteste a Hong Kong e la nuova crisi finanziaria in Argentina alimentano le tensioni geopolitiche e si vanno ad aggiungere alle tensioni sui dazi tra Usa e Cina. 

In Italia, in attesa degli sviluppi della crisi politica, il Ftse Mib si avvicina pericolosamente alla soglia dei 20mila punti. Dopo la prima ora di contrattazioni l’indice guida milanese si attesta a 20.113 punti, in calo dello 0,74%.

Sul parterre del Ftse Mib soffrono anche oggi le banche: -1,66% Banco BPM, -1,72% Bper, -1,5% UBI e Unicredit. Peggio fa Telecom Italia che cede il 2,5% allungando sotto quota 0,45 euro. 

 

Caos in Argentina, Tenaris e CNH i titoli più esposti 

In Argentina ieri l Borsa di Buenos Aires è crollata ieri del 37% a seguito della sconfitta del presidente Macri alle primarie. Il tonfo del peso del 19% ha spinto la banca centrale ad alzare i tassi al livello record del 74%. Il tutto a meno di un anno dall’accordo con il Fondo monetario internazionale, che concesse a Buenos Aires 56 miliardi di dollari di prestiti.

A far scattare l’allarme è stata la sconfitta elettorale del presidente argentino Mauricio Macri alle primarie, considerato un test importante per le elezioni di ottobre. Il presidente liberale argentino ha subito una pesante battuta d’arresto domenica contro il peronista di centrosinistra ed ex primo ministro, Alberto Fernandez. Il capo di gabinetto nei governi degli ex presidenti Nestor Kirchner e Cristina Kirchner (marito e moglie che si sono dati il cambio) ha superato Macri con un divario di 15 punti percentuali. Distanza difficilmente colmabile da qui alle elezioni del 27 ottobre.

 

Tra i titoli italiani più esposti figura Tenaris, che in Argentina ha circa un quinto della sua capacità produttiva e potrebbe risentire di un eventuale calo degli investimenti petroliferi nel Paese in caso di nuova crisi economica; gli analisti rimarcano però come la forte svalutazione del peso argentino può rappresentare un fattore positivo in quanto i costi per chi produce nel paese sudamericano sono espressi in valuta locale. Tra le società italiane esposte in Argentina figurano anche Pirelli, Cnh Industrial e Salini Impregilo.