Notizie Valute e materie prime Greggio: sabotaggio a petroliere fa alzare prezzi. Nel medio termine tra 60-70 dollari, crescita globale ago della bilancia

Greggio: sabotaggio a petroliere fa alzare prezzi. Nel medio termine tra 60-70 dollari, crescita globale ago della bilancia

13 Maggio 2019 16:39

Un inizio di settimana all’insegna del rialzo per le quotazioni del greggio con il Brent che arriva a toccare oltre i 70 dollari al barile e il Wti a oltre 61. A trainare all’insù i prezzi del greggio le notizie che arrivano dal Medio Oriente dove quattro petroliere, due delle quali appartenenti all’Arabia Saudita, una battente bandiera norvegese e della quarta ancora anonima la nazionalità, hanno subito un attacco vicino allo Stretto di Hormuz alle sei di domenica mattina. 

Attaccate petroliere nello stretto di Hormuz

Nessuna perdita di greggio ma forti i danni subiti dalle quattro petroliere per cui il ministro dell’energia  del regno saudita, Khalid al-Falih, ha definito l’incidente un “atto criminale di sabotaggio”. Questa mattina il Brent scambia in prossimità dei 71$, ignorando la debolezza dell’equity, grazie alle tensioni mediorientali, scrivono in una nota gli analisti di Mps Capital Services. “L’Arabia ha annunciato che due sue petroliere sono state attaccate al largo della costa degli Emirati Arabi in un tentativo di sabotaggio. Stessa sorte per quattro navi commerciali emiratine mentre si avvicinavano allo stretto di Hormuz, principale snodo marittimo al mondo. Il ministro saudita Al-Falih ha chiesto alla comunità internazionale di garantire la sicurezza della navigazione marittima delle petroliere. Principale indiziato delle azione di disturbo, l’Iran nel tentativo di difendere la propria quota di mercato dopo le sanzioni USA”.v

Lo Stretto di Hormuz è un punto strategico per le forniture mondiali di petrolio. Le tensioni geopolitiche – dal caos in Venezuela, la disputa commerciale tra Usa e Cina e le tensioni con l’Iran – continuano a infiammare i prezzi del greggio mentre si attende il vertice di domenica 19 maggio tra i paesi produttori di petrolio che partecipano all’accordo sui tagli (OPEC+) per discutere delle condizioni del mercato e poi il prossimo 25 giugno quando ci sarà il meeting Opec.

UBP: prezzi nel medio termine tra i 60 e 70 dollari

E nel medio termine il petrolio potrebbe arrivare a segnare tra i 60 e i 70 dollari come afferma Pierre Melki, Equity Analyst Advisory Services, Union Bancaire Privée (UBP). I prezzi del petrolio sono in aumento di oltre il 34% da inizio anno e il rally, ricorda l’analista, è arrivato quando gli investitori hanno visto l’efficacia dell’OPEC per mantenere la sua promessa di diminuire la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno rispetto ai dati registrati a ottobre. “I numeri dell’offerta OPEC secondo Bloomberg hanno mostrato un calo della produzione di circa 3 milioni di barili al giorno tra dicembre e inizio maggio. Tuttavia, le preoccupazioni sulla forza della crescita economica in Cina e l’aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti hanno recentemente esercitato una certa pressione sul barile” sottolinea Melki. I prezzi, conclude l’esperto, potrebbero continuare a oscillare tra i 60 e i 70 dollari nel medio termine, mentre il Venezuela continua a peggiorare e i dati petroliferi statunitensi continuano a esercitare una pressione al rialzo sui prezzi e un rischio per questo scenario sarà una maggiore decelerazione della crescita globale.