Ftse Mib cambia con due nuovi titoli al debutto. Occhio all’effetto novità nel primo mese

Interpump e Inwit debuttano oggi sul Ftse Mib prendendo il posto di Salvatore Ferragamo e Bper Banca. L’effetto visibilità è sempre stato un importante traino per i titoli che si affacciano per la prima volta sull’indice principale di Piazza Affari e oggi entrambi i titoli si muovono in deciso rialzo.
Alla scoperta di Inwit e Interpump
Inwit arriva tra le grandi del listino milanese a 5 anni esatti dal primo giorno di quotazione il 22 giugno 2015 e oggi vanta numeri da big in quanto a capitalizzazione di mercato. Il colosso delle torri con quasi 9 miliardi di euro di market cap è già davanti a nomi storici del listino milanese, come la stessa Telecom Italia (8,15 mld di euro) di cui è stata una costola fino a gennaio 2015 quando effettivamente nacque Inwit in seguito allo spin-off del ramo Tower di Telecom Italia. “L’ingresso di Inwit nel listino principale di Borsa Italiana – ha commentato l’amministratore delegato della società, Giovanni Ferigo – è un importante riconoscimento alla solidità e alle potenzialità della realtà nata dall’incorporazione di Vodafone Towers”.
Interpump dal canto suo ha una capitalizzazione di mercato di 2,8 mld ed è il maggiore produttore mondiale di pompe a pistoni professionali ad alta pressione ed uno dei principali gruppi operanti sui mercati internazionali nel settore dell’oleodinamica. Il Gruppo Interpump è quotato a Piazza Affari dal 1996 e segna un palmares da prima della classe. Nell’ultimo decennio il boom è stato di ben +670% circa; la performance a 5 anni è di +96% rispetto al -14% del Ftse Mib nello stesso arco di tempo.
Il titolo Interpump nell’ultimo mese ha sottoperformato gli indici di riferimento (-16% rispetto all’Eurostoxx industrial a 1 mese) e i principali peers del settore idraulico (-16% rispetto a Parker Hannifin) “nonostante una generale capacità di overperformance di Interpump rispetto ai peers nell’idraulica e una buona resilienza attesa dalla divisione water jetting (flat nel 1Q e attesa essere resiliente anche nel 2Q)”, asserisce Equita SIM. “Riteniamo che la sottoperformance sia dovuta a flussi legati al cambio di indice e che quindi possa essere recuperata a breve”, argomenta la sim milanese che ha buy sul titolo con target a 31 euro.
Da Amplifon a Nexi, le new entry ammaliano gli investitori
Le società che si affacciano per la prima volta sul Ftse Mib riscuotono solitamente molti consensi tra gli investitori, ma quanto dura quest’effeto? I numeri delle ultime new entry sul Ftse Mib sono molto interessanti.
Amplifon, che ha debuttato sul Ftse Mib il 27 dicembre 2018, segna un corposo +76% da quella data a oggi e nel corso del 2019 è stato il miglior titolo tra le 40 protagoniste del Ftse Mib. Lo stesso giorno di Amplifon debutto tra le grandi anche Diasorin che ad oggi è il miglior titolo del Ftse Mib Ytd (+47%) e dall’approdo sul Ftse Mib segna un corposo +150%. La sfilza dei debutto tra le grandi di titoli che poi hanno fatto breccia tra gli investitori è lunga. Limitandoci agli ultimi anni ci sono Nexi (+66% dal debutto sul Ftse Mib il 24 giugno 2019) e +7% Hera dal debutto nel marzo 2019. Unica eccezione negativa è il titolo Juventus che da marzo non fa più parte del Ftse Mib e ha segnato -27% durante la sua permanenza di circa 15 mesi sul Ftse Mib.
Ancora più interessanti sono le performance nel primo mese dopo l’approdo nell’indice principale: +15% per Amplifon, +6,7% Nexi, +4,5% Hera, +16% Diasorin e +46% addirittura la Juventus.
Andando un po’ più indietro nel tempo, risale a inizio 2016 il gran debutto sul Ftse Mib di Ferrari, che in meno di 4 anni e mezzo ha più che triplicato il proprio valore (+255%) e adesso è ai piedi del podio tra i maggiori colossi del listino per market cap.