Notizie Notizie Italia Ennesima giornata da incubo per i titoli oil, Eni a un passo dai minimi di marzo

Ennesima giornata da incubo per i titoli oil, Eni a un passo dai minimi di marzo

15 Ottobre 2020 15:58

All’interno di un Ftse Mib quasi totalmente dipinto di rosso, le vendite oggi tornano ad abbattersi con maggiore intensità sui titoli petroliferi. Il titolo Eni viaggia in ribasso di quasi il 4 per cento ed è tornato a violare al ribasso area 6,50 euro avvicinando pericolosamente i minimi toccati lo scorso 16 marzo (6,26 euro) che corrispondono con i livelli più bassi degli ultimi 24 anni. Peggio fanno Tenaris arrivata a oltre -6% e Saipem che cede il 4% circa.  

A pesare sono soprattutto le preoccupazioni per le ripercussioni economiche derivanti da ulteriori lockdown indotti dal coronavirus. Già diversi Paesi europei stanno apportando dei mini-lockdown, tra cui aree importanti quali quella di Parigi e Barcellona.

ENI a livelli più che dimezzati Ytd

Per Eni le quotazioni al momento segnano -53% da inizio anno, tra i peggiori di tutto il Ftse Mib insieme proprio ad altri due testimonial del comparto oil quali Saipem e Tenaris, che segnano rispettivamente -67,5% e -58% Ytd. In generale il settore oil continua a risultare tra i peggiori dall’inizio della pandemia: l’Euro Stoxx 600 oil & gas segna quasi -42% da inizio anno e nelle ultime settimane si sono accentuate le preoccupazioni circa la debolezza della domanda.

Il consensus risulta spaccato sulle prospettive del titolo ENI con il 36,7% degli analisti che dice buy, il 40% che dice hold e il 23,3% dice sell. Il prezzo obiettivo medio indicato è di 9,03 euro, ossia oltre il 40% sopra i livelli attuali.

Petrolio WTI torna sotto i 40 $

L’umore negativo dei titoli oil segue quello del petrolio con il futures sul WTI tornato sotto i 40 dollari al barile con un calo giornaliero di oltre il 3%. Il calo è frutto dei timori dell’impatto che una nuova ondata dimisure restrittive o lockdown veri e propri potrebbero avere sulla  ripresa della domanda di greggio. 

I cali sono limitati solo in parte dai dati diramati dall’American Petroleum Institute, che hanno messo in evidenza un calo maggiore del previsto delle scorte Usa di petrolio, di benzina e distillati nella settimana terminata lo scorso 9 ottobre.

In particolare, le scorte di greggio sono scese di 5,4 milioni di barili, mentre quelle di distillati sono diminuite di 3,9 milioni di barili. I cali sono stati quasi il doppio rispetto alle attese degli analisti.