Notizie Notizie Italia Enel fa il vuoto, Ferrari vale più di Intesa. La classifica del Ftse Mib per market cap dopo uragano Covid

Enel fa il vuoto, Ferrari vale più di Intesa. La classifica del Ftse Mib per market cap dopo uragano Covid

25 Maggio 2020 11:01

In pochi mesi i rapporti di forza a Piazza Affari sono mutati notevolmente. Covid-19 ha stravolto le gerarchie con diversi settori (banche, industriali e lusso in particolare) che stanno pagando a caro prezzo le ripercussioni del prolungato lockdown e conseguente recessione globale. Guardando i valori di chiusura del 22 maggio, i peggiori in assoluto da inizio anno sul Ftse Mib sono Bper (-58%), Saipem (-51,3%) e Leonardo (-50,4%). Seguono a ruota con ribassi superiori al 48% altri titoli illustri quali CNH, Unicredit e Banco BPM.

Di contro alcuni settori come utility, pharma e tecnologici stanno mostrando una forte resilienza e addirittura alcuni titoli (tre al momento) presentano un saldo da inizio anno positivo. Uno in particolare, Diasorin, si distingue con un eclatante +75% Ytd – frutto dell’ulteriore allungo di oltre +10% nelle ultime 5 sedute – scalando la classifica dei maggiori titoli di tutta Piazza Affari.

 

Enel fa il vuoto, Ferrari davanti a Intesa
Il peso massimo di Piazza Affari è sempre Enel, dall’alto dei suoi 65,2 miliardi di euro di capitalizzazione con una netta sovraperformance nel 2020 (-9,4% Ytd) che le ha permesso di ampliare il vantaggio sulle altre big. Seconda piazza per ENI a 29,7 miliardi di euro, più che doppiata complice il crollo di oltre il 41% Ytd dettato principalmente dallo shock sui prezzi del petrolio e i rilevanti timori che dovrà seguire quanto fatto da alcune big oil che hanno ridimensionato la politica dei dividendi.

Sorpresa al terzo posto della classifica per market cap, con Intesa Sanpaolo (25,3 mld) che ha subito il sorpasso a opera di Ferrari. Il gruppo di Maranello si è distinto limitando a solo -0,7% il passivo 2020 con capitalizzazione che risulta di 27,1 miliardi. In meno di sei mesi Ferrari ha scalato ben due posizioni in classifica.

Al 5° posto STM (20,8 mld), anch’essa in grado di sovraperformare il mercato in questi mesi uniformandosi alla forza relativa di tutto il settore tech mondiale. Seguono poi Generali (19,2 mld) e Unicredit (15,1 mld) con quest’ultima che ha visto quasi dimezzarsi la propria capitalizzazione rispetto ai livelli di 5 mesi fa.

 

Diasorin insidia la top 10
Chi ha guadagnato più posizioni in graduatoria è senza ombra di dubbio Diasorin, balzata venerdì ai nuovi massimi storici per la prima volta sopra il muro dei 200 euro e capitalizzazione di 11,3 mld, a ridosso della top ten con nel mirino mostri sacri quali FCA (11,6 mld) e Atlantia (11,5 mld). Solo sei mesi fa Diasorin era al 23° posto nella graduatoria per market cap.

La multinazionale attiva nel settore della diagnostica che in questi mesi è all’onore delle cronache per i test legati a Covid-19 e nel primo trimestre ha riportato un fatturato di 174,6 milioni (+2,3%) sotto la spinta delle vendite di diagnostica molecolare (+47,9% a tassi di cambio costanti) e anche dell’apporto del lancio a fine marzo in Europa e Stati Uniti del test per la diagnosi rapida del Covid-19. Il gruppo che fa capo a Gustavo Denegri ha segnato un ulteriore apprezzamento del 10,1% nelle ultime 5 sedute e del 30,6% a maggio.

Scorrendo la classifica troviamo al 15° posto Nexi (9,7 mld) che è nel gotha del Ftse Mib da meno di un anno e forte del +24% circa da inizio anno (nelle ultime sedute sono tornati i rumor di una fusione con SIA) sta salendo prepotentemente la classifica dei titoli di maggior peso specifico. Subito dopo al 16° posto Recordati (8,8 mld), anch’essa in forte ascesa con il +12,2% Ytd.