ENI sprofonda ai minimi dal 1996, adesso è a rischio tenuta argine a 6 euro

La seconda ondata di Covid si intensifica e tra i settori più penalizzati in Borsa si conferma quello oil & gas, fortemente dipendente dalle prospettive di ripresa della domanda energetica.
A Piazza Affari il titolo ENI oggi ha aggiornato i minimi a 24 anni a 6,192 euro, infrangendo al ribasso i minimi dello scorso 16 marzo a 6,26 euro. Per Eni le quotazioni al momento segnano -55% da inizio anno, tra i peggiori di tutto il Ftse Mib insieme ad altri testimonial oil quali Saipem e Tenaris, che segnano rispettivamente -67% e -57% Ytd.
ENI risulta il 5° maggior titolo di Piazza Affari per peso specifico contando per il 5,81% (dati Ftse Russell al 30/9/2020) . La sua capitalizzazione è scivolata oggi sotto i 23 miliardi di euro, pari a meno di un terzo di quella di Enel (76 mld).
Il 29 ottobre è previsto il cda di ENI per l’approvazione dei conti del 3° trimestre, con diffusione dei conti e conference call il giorno successivo.
Annaspa tutto il settore oil
Da inizio anno l’Euro Stoxx 600 oil & gas segna quasi -42% da inizio anno e nelle ultime settimane si sono accentuate le preoccupazioni circa la debolezza della domanda.
Lo scoppio della pandemia ha comportato un crollo senza precedenti della domanda di petrolio tra marzo e aprile. La successiva graduale ripresa dei consumi è stata solo parziale e, sebbene le quotazioni del petrolio crude abbiano recuperato terreno dal forte crollo del mese di marzo, il contratto del Brent rimane a un livello ancora inferiore del 40% rispetto a quelli precedenti la pandemia del coronavirus COVID-19. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, i prezzi del petrolio continueranno a oscillare in generale tra 40 e 50 dollari al barile nel corso del 2021.
Le stesse major petrolifere, tutte alle prese con piani volti a una rapida transizione energetica, ritengono che i picchi della domanda di greggio siano ormai alle spalle. La britannica BP nel suo ultimo Energy Outlook prospetta tre scenari da qui al 2050 con la domanda di energia mondiale che continuerà a crescere per buona parte dei prossimi tre decenni; la dinamica crescente sarà però guidata da livelli più elevati di energia rinnovabile, insieme a una crescente importanza dell’elettricità, che compenseranno il declino del ruolo dei combustibili fossili.
L’analisi tecnica su ENI
Quadro grafico debole per ENI che cerca il break dei minimi 2020 (e che rappresentano anche i minimi dal 1996) andando in apertura a toccare 6,192 euro. Difficile fare previsioni. Notiamo una riduzione di forza su RSI nella discesa cosa che potrebbe essere preparatoria ad una divergenza su RSI, meglio visibile su grafico settimanale. In ogni caso RSI rimane lontano dall’ipervenduto e questo non ci può portare ad escludere un test di 6 euro o magari anche qualcosina di meno prima di tentare il rimbalzo. Il quadro grafico per ora rimane molto delicato e visto il contesto macro in peggioramento (causa diffusione Covid) meglio essere molto cauti su Eni.