Notizie Notizie Italia Dossier Tim-Open Fiber: la selezione dei fondi slitta a gennaio?

Dossier Tim-Open Fiber: la selezione dei fondi slitta a gennaio?

13 Dicembre 2019 13:06

Verso uno slittamento (a gennaio 2020) l’identificazione del fondo (o dei fondi) per l’operazione Open Fiber. Sul dossier Tim-Open Fiber torna oggi a concentrarsi “Il Sole 24 Ore“, che riporta alcune indiscrezioni sulla short list di fondi interessati a rilevare la partecipazione detenuta da Enel nell’operatore wholesale only nel mercato italiano di infrastrutture di rete.

In particolare, il quotidiano finanziario mette in fila quali potrebbero essere i prossimi passaggi. L’intento di Telecom Italia sarebbe quello di selezionare cinque fondi, e una volta individuati questi nomi “si porterà la proposta a Enel, azionista al 50% di Open Fiber, che dovrà valutare se cedere la propria quota”. Lo step successivo sarà il confronto con Governo e con i regolatori. Al momento tra i nomi interessati al dossier ci sarebbero Allianz, F2i, Macquarie, KKR.

“La vera novità dell’articolo a nostro avviso è che la selezione del (o dei) fondi da parte di Tim è slittata a gennaio (rispetto alle indicazioni precedenti di dicembre) – sottolineano gli analisti di Equita -. Inoltre, l’articolo riporta che potrebbe tornare in auge, in caso di mancato accordo su Open Fiber, il progetto di separazione della rete Tim come proposto originariamente da Elliott in cui far entrare i fondi infrastrutturali in modo da raccogliere risorse e valorizzare l’asset. Anche questo progetto aveva però incontrato ostacoli per l’opposizione di Vivendi”. Equita ha una raccomandazione buy, con un target price di 0,64 euro.

A Piazza Affari il titolo Telecom Italia sale dello 0,4% a 0,5567 euro, sottoperformando l’indice Ftse Mib che avanza invece dello 0,76% a 23.568 punti. Da inizio anno l’azione del gruppo guidato da Gubitosi ha registrato una crescita di circa il 15 per cento. 

Il punto tecnico (a cura dell’ufficio studi di Borse.it)

Grafico Telecom Italia

Il titolo Telecom mantiene un’intonazione positiva e dopo aver subito qualche presa di beneficio che ha riportato i prezzi sul supporto statico collocato a 0,551 euro, tenta il rimbalzo. In particolare, dopo aver raggiunto il massimo di novembre a 0,5917 euro, il titolo ha invertito direzione come su citato. Il movimento discendente però non evidenzia volumi importanti e anche RSI non ha mostrato forza nella discesa. L’orientamento di medio termine resta dunque rialzista e il primo target per il titolo sembra essere 0,6 euro. Qui giace il livello statico più importante, anche per la presenza del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% di tutto il downtrend avviato a gennaio 2019. Solo il superamento di questo livello confermerà il cambio di sentiment sul titolo di medio-lungo corso, con apertura verso 0,65 e 0,71 euro.