Notizie Notizie Mondo Dividendi globali segnano nuovo record nel terzo trimestre. Nel 2020 si prevede rallentamento

Dividendi globali segnano nuovo record nel terzo trimestre. Nel 2020 si prevede rallentamento

18 Novembre 2019 17:04

I dividendi globali hanno toccato il livello record di 355,3 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell’anno con un aumento del 5,3% in termini sottostanti. Ma nonostante questi numeri positivi, la crescita dei dividendi globali sta rallentando. A dirlo l’indice Janus Henderson Global Dividend (JHGDI), uno studio a lungo termine sulle tendenze dei dividendi globali che misura i progressi delle società globali nella distribuzione agli investitori del reddito derivante dal capitale investito e utilizza il 2009 come anno di base, con un valore pari a 100.

Secondo l’indice, tale rallentamento è iniziato nel secondo trimestre e ha continuato nel terzo. I dividendi complessivi sono saliti del 2,8%, attestandosi nel terzo trimestre a un livello record di 355,3 miliardi di dollari, un ritmo di crescita più lento rispetto agli ultimi due anni.

Negli Usa la regina dei dividendi è AT&T

Guardando a livello regionale, i dividendi degli Stati Uniti hanno toccato un record storico di 124,7 miliardi di dollari, in aumento dell’8,0% in termini sottostanti. Secondo l’indice inoltre è in aumento la percentuale di aziende statunitensi che ha mantenuto i dividendi invariati, una su 6 nel 3° trimestre rispetto a una su 10 nel 1° trimestre, ma ci sono anche alcune aziende che hanno tagliato le distribuzioni. La società che distribuisce i dividendi più elevati negli Stati Uniti quest’anno sarà AT&T, che supera Apple, Exxon Mobil e Microsoft. AT&T torna ai vertici della classifica per la prima volta dal 2012 grazie all’acquisizione di Time Warner avvenuta nel 2018.

Guardando all’Europa, nel terzo trimestre i dividendi  hanno toccato invece il minimo stagionale. I dividendi sottostanti sono saliti del 7%, sebbene il tasso di crescita sia gonfiato dagli sviluppi positivi presso un numero limitato di società, e il dato complessivo non basterà a modificare in misura sostanziale la percentuale annuale. La Spagna – dice l’indice – è il principale pagatore nel 3° trimestre, fondamentalmente perché i dividendi in Spagna sono meno stagionali rispetto ad altri Paesi europei. I dividendi (sottostanti) in questo caso sono saliti del 7,7%, principalmente grazie al consistente incremento da parte del gruppo del settore costruzioni ACS, che sta riportando il rapporto di distribuzione su livelli che non si vedevano dal 2013/2014, grazie al miglioramento della redditività e alla riduzione del debito. Ogni azienda spagnola nel nostro indice ha incrementato il dividendo rispetto all’anno precedente.  In Germania, Italia e Svizzera, solo poche aziende hanno distribuito un dividendo nel 3° trimestre ma tutte hanno incrementato le distribuzioni su base annua.

Le previsioni per il 2019

Janus Henderson mantiene invariate le sue previsioni sui dividendi globali per il 2019 a 1.430 miliardi di dollari, il che  rappresenta un aumento in termini complessivi del 3,9%, che equivale a una crescita sottostante del 5,4%. Al confronto, il 2018 aveva registrato una crescita sottostante dell’8,5%. Il 2019 infine contrassegnerà il decimo anno consecutivo di crescita sottostante per i dividendi. “Abbiamo messo in guardia gli investitori nel corso dell’intero anno, avvertendoli che la rapida crescita dei dividendi a cui hanno assistito nell’ultimo paio d’anni era destinata a tornare verso livelli più normali: il rallentamento dell’economia globale sta iniziando a gravare sugli utili de lle  imprese e, di conseguenza, sui dividendi” così Jane Shoemake, Investment Director Global Equity Income di Janus Henderson. “Gli sviluppi nel 3° trimestre dimostrano i vantaggi derivanti da un approccio globale agli investimenti orientati alla generazione di reddito: la diversificazione significa che il rallentamento della crescita in una regione del mondo viene spesso compensato dal rapido avanzamento in un’altra regione. Per il prossimo anno il rallentamento della crescita degli utili inciderà sui dividendi, tuttavia, coi tassi di interesse su livelli così bassi, le azioni  continueranno a rappresentare una valida fonte di reddito per gli investitori, anche se il tasso di crescita dei dividendi è meno significativo rispetto agli ultimi anni.”