Notizie Notizie Mondo Dividendi globali, il 2022 parte con un record. Minerari e petroliferi protagonisti, BHP ancora in vetta

Dividendi globali, il 2022 parte con un record. Minerari e petroliferi protagonisti, BHP ancora in vetta

24 Maggio 2022 12:49

Proprio ieri Piazza Affari è stata chiamata al test del ‘dividend day 2022’. 19 in tutto i titoli del Ftse Mib che ieri hanno distribuito il dividendo. Tra le cedole più generose quelle di Generali (1,07 euro), Unipol (0,3 euro) e Azimut (1,30 euro). Nella lista ci sono anche tre saldi cedola da parte di Eni (0,43 euro), Intesa Sanpaolo (0,079 euro) e Recordati (0,57 euro).

Mentre oggi su scala globale, arriva la notizia che i dividendi hanno segnato un record per il primo trimestre del 2022 nell’impennata post-pandemica. Nei primi tre mesi del 2022 i dividendi globali hanno mostrato una crescita dell’11% su base nominale per un totale di 302,5 miliardi di dollari. È quanto emerge dall’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index, nel quale di mette in evidenza come la crescita sottostante sia stata ancora più robusta, al 16,1%, così come i dividendi sono più che raddoppiati dal 2009, quando è stato lanciato l’indice.

Una crescita che può essere in parte ricondotta alla cosiddetta normalizzazione dei dividendi dopo le perturbazioni causate dalla pandemia. Nel primo trimestre del 2021 si erano registrati notevoli tagli nei dividendi quindi tale periodo fornisce una base relativamente bassa per il confronto. Tuttavia, la crescita del periodo gennaio-marzo 2022 riflette anche l’importante rimbalzo economico post-Covid che ha avuto luogo in gran parte del mondo tra il 2021 e l’inizio di quest’anno. A livello globale, l’81% delle società che hanno distribuito dividendi nel primo trimestre li ha incrementati su base annua e un altro 13% li ha mantenuti stabili.

Viste le incerte prospettive economiche globali e i crescenti rischi geopolitici, Janus Henderson conferma le sue aspettative per il resto dell’anno. Tuttavia, l’inclusione dei solidi dati dei primi tre mesi del 2022 aumenta leggermente la previsione per l’anno. Per il 2022, le attese di Janus Henderson sono di dividendi globali che raggiungeranno quota 1.540 miliardi di dollari, con un aumento del 4,6%, equivalente a un incremento del 7,1% su base sottostante.

Compagnie minerarie ma anche petrolifere forniranno ancora un forte contributo ai dividendi 2022

In generale, tutti i settori hanno registrato aumenti su base annua. Tra i principali, i dividendi del settore petrolifero e minerario hanno registrato la crescita più rapida nel primo trimestre. Nel dettaglio, quelli minerari sono saliti del 29,7% su base nominale, che in questo caso rappresenta un indicatore migliore rispetto al dato sottostante (+38%) vista la recente rilevanza dei dividendi speciali una tantum di questo settore altamente ciclico. Protagonista BHP che si candida ad essere, per il secondo anno consecutivo, il maggior distributore di dividendi al mondo nel 2022.

Bancario, il petrolifero, il farmaceutico, quello delle telecomunicazioni e quello assicurativo. Questi i settori che negli ultimi cinque anni hanno distribuito più dividendi al mondo. Le compagnie minerarie erano settime in tale periodo, ma l’anno scorso sono balzate al terzo posto. “È chiaro che continueranno a offrire un notevole contributo nel 2022, distribuendo potenzialmente più di 100 miliardi di dollari in dividendi per la prima volta – si legge nel report-. I prezzi del petrolio e dei metalli sono aumentati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, contribuendo a sostenere la crescita dei dividendi in questi settori”

“Stando ai dati di Bloomberg, l’indice MSCI Italy rende attualmente circa il 3,5% e il consensus IBES prevede una crescita dei dividendi tra l’8 e il 9% per il 2022, leggermente superiore al 5-6% che prevediamo a livello globale. Ciò è legato al fatto che i pagamenti dei dividendi in Italia continuano a normalizzarsi dopo la pandemia e il forte rimbalzo registrato nel 2021, tendenza dimostrata anche dall’aumento dei dividendi pagati da Eni e Snam rispetto all’anno scorso”, commenta Federico Pons, country head Italia.