Notizie Notizie Mondo Deutsche Bank lancia CRU: la bad bank che libererà 5 MLD entro 2020. Scampa ad aumento capitale grazie a Bce

Deutsche Bank lancia CRU: la bad bank che libererà 5 MLD entro 2020. Scampa ad aumento capitale grazie a Bce

17 Luglio 2019 08:06

Dopo aver annunciato la più grande ristrutturazione della sua storia, che prevede un taglio di 18.000 dipendenti e l’uscita dal business dell’Equity Sales and Trading, nell’ambito di un piano di riduzione delle operazioni di investment banking, Deutsche Bank punta alla creazione di una bad bank. E’ quanto riporta il Sole 24 Ore, che precisa che l’obiettivo di questa mossa è quello di liberare 5 miliardi di capitale entro il 2022.

“Un piano ambizioso – scrive il quotidiano di Confindustria – Che non sarebbe stato possibile senza un’aiuto della Vigilanza della Bce”. In via temporanea, si legge infatti, la banca centrale permetterà al colosso del credito tedesco di operare con un livello di Cet1 scontato dello 0,5%.

Riguardo alla bad bank, in realtà Deutsche Bank preferisce non chiamarla in questo modo. (CRU sta per capital release unit, unità concepita per liberare capitali)

“Il numero chiave della CRU è la riduzione della leverage exposure che riflette principalmente l’uscita dal brokeraggio e porta a un miglioramento permanente del basso leverage ratio di DB – ha detto a Il Sole 24 Ore Giles Edwards, senior director per le istituzioni finanziarie di S&P -. In quanto al rischio operativo, gli attivi ponderati per i rischi sono più difficili da rimuovere perchè sono soggetti all’approvazione dei supervisori. DB sta uscendo dal trading e sales dell’equity ma non sta uscendo completamente da altre aree di business correlate, quindi una porzione del capitale non sarà liberata».

Per Giles «è giusto dire che la CRU non è una bad bank, il suo obiettivo non è vendere bad assets, ma realizzare un obiettivo strategico, ovvero l’uscita da aree di business con profittabilità bassa o nulla».

Il Sole precisa, di fatto, che questa nuova unità o sezione del bilancio di DB è piuttosto “una sala d’attesa on-balance sheet dove verranno parcheggiate le attività soprattutto performing (Level1, Level2 e Level3) ‘non strategiche’ in via di cessione o di smantellamento, ponderate per il rischio per un controvalore di 74 miliardi e pari a 288 miliardi di esposizione leverage”.

Sempre il quotidiano, in un altro articolo pubblicato nell’edizione odierna, parla dello sconto accordato alla banca dalla Vigilanza della Bce: sconto dello 0,5% sul Cet1, che ha permesso al colosso tedesco di scampare a una operazione di aumento di capitale.

“Deutsche Bank si era finora impegnata con la Vigilanza a mantenere un livello del 13% di Cet1, mentre nei prossimi tre anni il target è stato ribassato al 12,5%. Pochi centesimi in più del livello minimo di capitale definito a livello individuale di Srep 2019, che era fissato all’11,8%”.

Lo sconto non è sfuggito, riporta il Sole 24 Ore, ad Adam Terelak di Mediobanca Securities. «Una grande mano da parte del regolatore è stata di aiuto: la concessione di 50 basis points di CET1 è stata vitale perchè Deutsche abbia evitato grazie a un’efficace azione di lobbying con i regolatori di ridurre il target di CET1 ratio di 50 punti al 12.5%». Lo sconto dello 0,5% è stimato dagli analisti a un valore compreso tra gli 1,5 e i 2 miliardi.