Notizie Notizie Mondo Conflitto commerciale agli albori: in attesa del culmine, meglio puntare sulla resilienza

Conflitto commerciale agli albori: in attesa del culmine, meglio puntare sulla resilienza

17 Giugno 2019 16:43

La parola d’ordine nel prossimo semestre è resilienza. Così Sébastien Galy, Sr. Macro Strategist at Nordea Asset Management che fa il punto su quello che ci attenderà nei prossimi sei mesi. Ancora una volta a catturare l’attenzione sarà la guerra commerciale fra Stati Uniti e Cina che, a detta dell’esperto, sembra destinata a inasprirsi.

Guerra commerciale è scontro fra titani: le ripercussioni sui titoli growth

Il conflitto fra Cina e Stati Uniti coinvolge due titani in lotta per la supremazia: in questi casi le considerazioni di carattere commerciale possono passare in secondo piano rispetto alle questioni di sicurezza nazionale. Alla vigilia del G20 nessuno dei due contendenti sembra voler abbassare i toni e il pericolo di un’estensione dei dazi a tutte le esportazioni cinesi verso gli USA è ancora sul piatto della bilancia. L’impatto dei dazi dovrebbe aumentare il prossimo anno generando uno shock sui titoli growth, tra cui Apple, e sui beni di consumo, come Nike e alcuni hotel. Quanto al segmento IT, è probabile che persista una certa turbolenza e si prevedono possibili ripercussioni sui titoli come FedEx (attualmente al centro di un’indagine) e Apple, concorrente di Huawei. Consigliamo quindi di aumentare la resilienza scegliendo un mix di prodotti in grado di ridurre o diversificare il rischio, come ad esempio strategie azionarie long-short, afferma Galy.  Sarebbe opportuno – continua l’esperto – mantenere un mix di portafoglio più difensivo in attesa del G20, ma, guardando oltre, le prospettive per i titoli growth si mantengono incoraggianti. Dal punto di vista di un portafoglio fixed income invece, le previsioni di recessione in aggiunta a uno shock dei mercati emergenti rendono attraenti le strategie obbligazionarie absolute return, poiché la copertura sul cambio del reddito fisso USA non è priva di costi.

Meglio i covered bond della Danimarca che il debito italiano

Guardando al mercato azionario europeo infine afferma l’esperto, questo è esposto a un rallentamento dei mercati emergenti e a basse probabilità di dazi dagli USA ma guardando oltre l’incontro del G20 – continua Galy – è probabile che sia l’Eurozona che i paesi nordici diventino terre di opportunità. L’esperto di Nordea AM inoltre afferma di prefeire i covered bond dalla Danimarca al debito italiano dato che sono estremamente sicuri e viste le probabilità di un ulteriore allentamento ad opera della BCE. Il nostro consiglio – conclude – è di aumentare la resilienza in vista del vertice del G20. Il conflitto commerciale USA-Cina non ha ancora raggiunto l’apice, ma una volta al culmine si apriranno interessanti opportunità dall’Europa agli Stati Uniti fino all’India.