Notizie Notizie Italia Cattolica: mercato concentrato su strategia dopo caso Minali

Cattolica: mercato concentrato su strategia dopo caso Minali

8 Novembre 2019 12:37

Cattolica Assicurazioni resta ancora sotto i riflettori. Non solo per i conti trimestrali comunicati stamattina al mercato ma soprattutto per la decisione del consiglio di amministrazione (ufficializzata una settimana fa) di revocare all’amministratore delegato Alberto Minali le deleghe operative ora nelle mani del direttore generale, Carlo Ferraresi. “Una divergenza di visione”, ha motivato così la sua decisione la società nella nota ufficiale dello scorso 31 ottobre piombata a sorpresa.

Dopo il ribaltone al vertice di Cattolica Assicurazioni, parla il manager nominato ceo nel 2017 che ha raccontato in una lunga intervista a “Il Sole 24 Ore” la sua verità sulla sua uscita di scena improvvisa dal gruppo. “Ho sempre svolto il mio ruolo di amministratore delegato di Cattolica nei limiti delle deleghe che avevo e, come risulta dai verbali dei cda, non ho mai lavorato a favore della trasformazione della cooperativa in Spa – ha dichiarato il manager al quotidiano finanziario -. Il dossier Ubi? Io ho proposto al cda di non presentare l’offerta per la bancassicurazione perché avrebbe comportato un aumento di capitale oneroso per i soci di Cattolica Assicurazione”.

Minali scaccia via con decisione ogni possibile ricostruzione sulla trasformazione in una Spa e va dritto al punto dichiarando: “La storia della Spa è un’invenzione. Non ho mai lavorato per sovvertire la cooperativa. Anzi, ho lavorato per renderla più efficace, più moderna e aperta a tutti i soci”. E ancora Minali aggiunge: “Né da Buffett né dai fondi internazionali che si sono mossi in scia a lui è mai arrivata alcuna richiesta o segnale di andare verso la Spa”.

Mercato passa in rassegna i conti dei 9 mesi

Intanto proprio oggi Cattolica Assicurazioni ha comunicato al mercato anche i numeri dei primi 9 mesi dell’anno, archiviati con un utile netto di gruppo pari a 84 milioni di euro, in rialzo del 15,8% rispetto ai 72 milioni dell’anno precedente. Il risultato operativo è invece sceso del 6,4% a 216 milioni “impattato – spiega la società di Verona – dall’aumento dei sinistri legati a eventi atmosferici. Circa 40 milioni di maggior costo, al netto della riassicurazione, nei 9 mesi 2019 rispetto all’analogo periodo del 2018”.

La raccolta premi complessiva del lavoro diretto ed indiretto Danni e Vita è cresciuta del 16,5% a quasi 5 miliardi di euro, in aumento del 7,2% a termini omogenei). Nel dettaglio, nel business Danni diretto si è registrato un incremento del 3,3%, mentre l’aumento della raccolta Vita è stata pari al 23,4% con una crescente incidenza delle unit-linked (31% sul totale) e prodotti tradizionali a basso profilo di rischio.

L’indice Solvency II del gruppo è pari a 169%, in rialzo rispetto il livello di fine semestre (165%) anche grazie al calo dello spread sui titoli governativi italiani, mentre l’aumento dei sinistri legati ad eventi atmosferici ha determinato un incremento del combined ratio al 95,1% (+2,1 punti percentuali.

Per quanto riguarda le prospettive per l’intero 2019, la società scrive: “In un mercato assicurativo ancora caratterizzato da un’elevata competitività, da tassi di interesse in deciso ribasso e da una significativa volatilità dello spread sui titoli italiani, fatti salvi ulteriori eventi straordinari, prevediamo per il 2019 risultati economici sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio, nonostante il materiale incremento del costo dei sinistri legati ad eventi atmosferici registrato nei primi 9 mesi dell’anno”.

Cosa dicono gli analisti

Secondo gli esperti di Equita Cattolica Assicurazioni ha riportato “risultati leggermente al di sotto della attese e impattati dall’incremento del combined ratio a causa dal forte incremento degli eventi atmosferici”. Banca Akros, che conferma il rating neutal sul gruppo di Verona, si sofferma sulla guidance 2019 e scrive che la società “prevede risultati 2019 quasi stabili rispetto al 2018, con outlook inferiore alle nostre stime attuali” e aggiunge che “i recenti eventi sul fronte della corporate governance rappresentano ancora un punto interrogativo per il titolo”.
Per Banca Imi gli investitori si concentreranno soprattutto “sulla strategia dell’azienda in seguito alla decisione della scorsa settimana del cda di revocare i poteri al ceo Minali e conferirli al direttore generale Ferraresi”.