Notizie Notizie Mondo Bond ibridi: volumi del 2020 in linea con lo scorso anno nonostante lo shock Covid

Bond ibridi: volumi del 2020 in linea con lo scorso anno nonostante lo shock Covid

17 Luglio 2020 09:30

L’emissione di obbligazioni ibride in Europa si è ripresa nel secondo trimestre 2020, raggiungendo i 21,4 miliardi di euro (+44% rispetto al primo trimestre di quest’anno). Così rivela Scope Ratings che prevede per quest’anno volumi del mercato europeo dei bond ibridi in linea con il 2019, nonostante lo shock dovuto alla pandemia.

Bond ibridi: cosa sono

Classe di strumenti di debito che sta a metà strada fra il debito puro e l’azione, fra il debito e il capitale di rischio, i bond ibridi vengono solitamente sottoscritti da investitori istituzionali il cui vantaggio è un rendimento più elevato di quello delle obbligazioni normali (ma anche un rischio più elevato). Come afferma Azza Chammem, analista di Scope, “ci aspettiamo che i volumi ibridi di un anno intero corrispondano o superino i 30 miliardi di euro emessi nel 2019″. Per il segmento ibrido, la rapida risposta della BCE alla crisi del coronavirus è stata cruciale per ripristinare la fiducia, afferma Chammem. Dopo il rapido aumento degli spread dopo lo shock iniziale dovuto al Covid-19, il programma di acquisto di obbligazioni allargato della banca ha incoraggiato gli emittenti e gli investitori a tornare sui mercati dei capitali europei in generale. “Per alcuni investitori, le obbligazioni ibride presentano una combinazione sempre più attraente di rischio e rendimento – in particolare quelle emesse da nomi investment-grade”, dice Chammem. “La rapida ripresa del segmento ibrido dimostra quanto le aziende siano desiderose di sfruttare le caratteristiche di equità degli strumenti e la possibilità di rinviare le cedole”, continua l’analista.

A contribuire per quasi la metà del totale dell’emissione degli ibridi anche la compagnia petrolifera britannica BP la cui operazione è la più grande nella storia del mercato ibrido europeo, con un valore totale di 10,6 miliardi di euro in cinque tranche, tre valute, con date di prima chiamata in cinque o dieci anni. A seguire la casa automobilistica tedesca Volkswagen che è rientrata nel mercato delle obbligazioni ibride per la prima volta dal giugno 2018 con un’operazione ibrida dual-tranche da 1,8 miliardi di euro per rifinanziare un’obbligazione ibrida da 1,25 miliardi di euro con una prima data call nel marzo 2021 e per rafforzare il merito di credito aziendale. I settori ad alta intensità di capitale come i servizi pubblici, il settore immobiliare e le telecomunicazioni continuano ad essere tra gli emittenti leader, come la società elettrica Energias de Portugal sottolinea Scope. Tra le regioni europee invece, gli emittenti nordici sono sempre più attivi, come Akelius Residential Property AB e Telia AB.