Notizie Notizie Italia Bce pensa a ritiro divieto dividendi banche, ma le big di Piazza Affari non sorridono

Bce pensa a ritiro divieto dividendi banche, ma le big di Piazza Affari non sorridono

18 Settembre 2020 14:12

Giornata difficile a Piazza Affari per le banche che non sembrano cavalcare il rumor secondo cui la Bce sarebbe pronta a rimuovere il divieto sulle banche relativo al pagamento di dividendi a partire dall’inizio del prossimo anno.

A Piazza Affari Unicredit segna cali nell’ordine del 2,61% in area 7,6 euro, mentre Banco BPM e Bper cedono l’1,5 per cento. Perdita meno pronunciata quella di Intesa Sanpaolo che segna -0,8%. 

Stando a quanto riferito da Blomberg News, diversi membri del consiglio di sorveglianza della Banca centrale europea sarebbero propensi a rimuovere la richiesta alle banche di rinunciare ai dividendi; in particolare si vedrebbe un’ulteriore estensione del divieto fare più male che bene.

La BCE aggiornerà la sua posizione sui dividendi nel corso del quarto trimestre. Le autorità di regolamentazione in altre aree, inclusa la Federal Reserve negli Stati Uniti, hanno consentito alle banche di continuare a restituire almeno una parte dei fondi agli azionisti, incoraggiando però la cautela.

Intesa Sanpaolo prepara 2021 ricco di cedole

In Italia la questione dividendi coinvolge in particolar modo Intesa Sanpaolo che, oltre a essere la maggiore banca italiana, è l’istituto che più ha sottolineato l’intenzione di far recuperare ai propri azionisti quanto non distribuito nel 2020. In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, l’istituto guidato da Carlo Messina lo scorso mese ha espresso l’intenzione di chiedere alla Bce l’approvazione per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell’utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020. Intesa ha confermato un pay-out ratio del 75% dell’utile per il 2020 e del 70% per quello 2021.

Tra le altre, UniCredit aveva incentrato il nuovo piano Team23 presentato a dicembre proprio su una maggiore distribuzione di capitale con un dividendo più ricco (0,63 euro per azione era quello previsto quest’anno) e buyback da 463 milioni.

La posizione della Bce e le controindicazioni di un’estensione dello stop

Il 28 luglio scorso la Bce aveva prorogato fino al 1° gennaio 2021 la raccomandazione di non pagare dividendi agli azionisti delle banche in scia alla situazione di grave incertezza scatenata dall’esplosione della pandemia COVID-19. Una decisione dettata dal concreto timore che nel prossimo futuro il patrimonio delle banche conosca una riduzione severa e il capitale potrebbe risultare insufficiente ad assorbire le perdite garantendo stabilità al sistema.

La Bce, nel comunicato del 28 luglio, aveva avvisato che il bando ai dividendi potrebbe proseguire anche nel 2021.  In questi mesi si era discusso sui potenziali effetti negativi che tale stop ai dividendi venisse percepito come permanente dal mercato. In equilibrio, il prezzo delle azioni bancarie cresce con il volume di utili annui attesi, ma anche con il pay-out ratio, cioè la quota di utile distribuita agli investitori.