Notizie Notizie Italia Atlantia sofferente a Piazza Affari, incombe lo spettro della revoca della concessione

Atlantia sofferente a Piazza Affari, incombe lo spettro della revoca della concessione

29 Novembre 2019 12:35

Altra seduta da dimenticare per Atlantia. Dopo aver chiuso la seduta di ieri con un -2,4%, la peggior performance del Ftse Mib, anche oggi il titolo è travolto dalle vendite con un ribasso del 2,2% in bilico a quota 20 euro (minimo da gennaio 2019). Tutto sommato il saldo da inizio anno è ancora positivo e pari a +10%. Negli ultimi giorni la holding della famiglia Benetton è stata bersagliata dalle vendite per le ultime dichiarazioni relative il ritiro della concessione autostradale.

Il governo contro autostrade  

Questa volta sono le parole del premier Giuseppe Conte, che ha rimarcato che il procedimento per la revoca della concessione di Autostrade per l’Italia (Aspi) va avanti. Tecnicamente, la caducazione della convenzione “è in atto” e “non si è mai interrotta”. Così ha detto il presidente del Consiglio, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Stiamo acquisendo continuamente elementi presso il Mit, man mano che vengono fuori perizie ed elementi. E adesso possiamo anticipare che siamo pressoché in dirittura di arrivo”, ha aggiunto Conte che starebbe inoltre mediando per un accordo che preveda l’impegno di Atlantia nel salvataggio di Alitalia.

Sul tema si è espresso, utilizzando toni simili, anche il ministro Di Maio. “Si va verso la revoca delle concessioni autostradali – ha detto il leader del M5S a Radio Anch’io – bisogna togliere a questi signori la concessione il prima possibile dopo che hanno preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture”. L’ad di Aspi, Roberto Tomasi, parla invece in una intervista alla ‘Stampa’: “Non cerchiamo scuse, siamo pronti a ogni verifica ma i ponti sono sicuri”.

Repubblica sottolinea che tutto il M5s sarebbe in favore della revoca, ma aggiunge che fra le soluzioni possibili potrebbero esserci quella della compensazione, della revoca o della dichiarazione di decadenza per grave inadempimento che sarebbero però soggetti ai ricorsi nei tribunali.

Anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sembra essersi schierata contro Aspi: “Concessioni autostradali: non è una questione politica, ma di difesa, la migliore possibile, dell’interesse pubblico”. Secondo il Messaggero la De Micheli preferirebbe un accordo con compensazioni. In pratica, più investimenti a Genova ed un rinvio degli incrementi tariffari a fine anno. Repubblica aggiunge la possibilità di bloccare o abbassare le tariffe e prevedere la gratuità della percorrenza su alcuni tratti della rete oggi gestiti a pagamento. Il Mit ha quantificato il risparmio per i cittadini (e la rinuncia ai profitti per la società) in qualche miliardo di euro. La prima risposta di Autostrade, scrive la Repubblica, è stata un no secco, senza margini di trattativa.

Scenario negoziale ancora possibile

Il governo potrebbe valutare la cancellazione della legge 101/2008 che blindava il contratto di Aspi. Lo riporta il Sole 24 Ore, secondo cui il governo vorrebbe attaccarsi alle gravi inadempienze di Aspi ed alla nullità dell’articolo 9 bis della concessione che riconosce alla società un diritto di indennizzo in caso di revoca.

“Una decisione del governo di procedere contro Aspi cancellando la legge 101/2008 creerebbe incertezza perché sarebbe il tentativo di revocare la concessione senza indennizzo” spiegano gli analisti di Equita. “Dall’altro lato – proseguono gli esperti – va sottolineato che sembrerebbero esserci dei margini di negoziazione che passerebbero per il salvataggio di Alitalia oltre ad altre compensazioni (maggiori capex e blocco delle tariffe ma solo per un anno secondo Messaggero e Stampa)”. In conclusione, secondo Equita, “Lo scontro col governo appare duro anche per il tema dei report falsificati sulla sicurezza dei ponti, ma lo scenario negoziale sembra possa ancora essere seguito”. Gli analisti confermano l’hold su Atlantia con target price a 25 euro.