Notizie Notizie Italia Aim Italia: primo mercato in Europa per Ipo, 32 nuove quotazioni nel 2019

Aim Italia: primo mercato in Europa per Ipo, 32 nuove quotazioni nel 2019

6 Dicembre 2019 09:59

Il listino Aim Italia di Borsa Italiana è il primo mercato europeo per numero di Ipo (initial public offering). Quest’anno ci sono state ben 32 nuove quotazioni, portando il numero complessivo di società presenti su questo listino a 133. Numeri che dimostrano l’interesse crescente sia da parte degli investitori sia delle Pmi alla ricerca di nuove opportunità per sostenere la propria crescita e sviluppo.

 

I numeri dell’Aim Italia
Il mercato Aim, che ha registrato negli ultimi anni il maggior numero di collocamenti, conta complessivamente 133 società con una capitalizzazione di 6,8 miliardi di euro e una raccolta di capitali in Ipo pari a 3,8 miliardi di euro, di cui, in media, il 93% proveniente da nuova emissione di titoli. La raccolta nel 2018 è stata pari a 4,5 miliardi di euro, includendo le operazioni sul secondario. Nel 2019 il mercato azionario delle Pmi ha poi registrato oltre 30 ammissioni, di cui 27 nuove Ipo e 4 ammissioni post business Combination, in linea con il 2018 (26 Ipo e 5 ammissioni). La capitalizzazione totale delle 27 nuove società è pari a 1,1 miliardi di euro. I collocamenti si sono concentrati tra giugno e luglio. Le 27 nuove Ipo hanno raccolto 182 milioni di euro, di cui 30 milioni di euro derivanti da 1 Spac (Gear 1). La raccolta media delle Ipo nel 2019 è stata pari a 5,9 milioni di euro e il flottante in Ipo è stato pari al 24%.

Le nuove quotate provengono per il 30% dalla Lombardia, a seguire da Emilia-Romagna (19%) e Veneto (8%). Il 65% delle nuove Ipo si concentra su tre settori: Tecnologia (8 aziende, 30%), Industria (5 aziende, 19%) e Finanza (5 aziende, 19%).

 

“L’AIM è un mercato interessante per le Pmi e adatto al nostro Paese”, ha dichiarato Paolo Gesa, direttore business di Banca Valsabbina, spiegando che l’italia ha una bassa capitalizzazione di Borsa in rapporto al Pil, di poco superiore al 30%. L’accesso delle imprese al mercato dei capitali rappresenta quindi un potenziale non ancora adeguatamente sfruttato. “Lo scenario finanziario vede una lenta ma continua contrazione del credito bancario, ed è quindi importante per le imprese conoscere nuovi strumenti per dare benzina ai propri progetti di investimento”, ha aggiunto Gesa.