Notizie Indici e quotazioni Wall Street da record: assist arriva da trimestrali. 78% di società S&P che hanno diffuso bilanci ha battuto le attese

Wall Street da record: assist arriva da trimestrali. 78% di società S&P che hanno diffuso bilanci ha battuto le attese

24 Aprile 2019 09:00

Wall Street brinda alle trimestrali e continua a inanellare nuovi record, smentendo quel pessimismo di fine 2018 che aveva fatto temere il peggio per l’azionario Usa. L’inversione di marcia rispetto al forte sell off che si è abbattuto sulla borsa Usa soprattutto alla fine di dicembre è evidente: merito della Federal Reserve, che ha indicato l’intenzione di fare una pausa nel percorso rialzista dei tassi di interesse, e merito anche dei toni di distensione arrivati dagli Stati Uniti di Donald Trump e dalla Cina di Xi Jinping, entrambi impegnati a siglare un’intesa che possa far rientrare del tutto la paura di una guerra commerciale a 360° tra i due titani del pianeta.

I numeri parlano chiaro. Nella sessione della vigilia, lo S&P 500 ha terminato la sessione in crescita dello 0,9% a 2.933,68 punti, superando il suo precedente record di chiusura di 2.930,75 e attestandosi a un livello di poco inferiore rispetto al massimo intraday, pari a 2.940,91 punti.  Anche il Nasdaq ha testato un valore di chiusura record, balzando dell’ 1,3% a 8.120,82.

Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato 145,34 punti per chiudere a 26.656,39, distante appena dell’1,1% rispetto al suo livello record.

Guardando alla borsa Usa, intervistato dalla Cnbc Kevin Barry, responsabile della divisione di investimenti presso Captrust Advisors, afferma che non ci sarebbe alcun pericolo di bolla, visto che “questi livelli dei mercati sono giustificati”.

Tra l’altro, a suo avviso, “il sell off del quarto trimestre ha avuto l’effetto, piuttosto, di prevenire una recessione, visto che ha portato le autorità monetarie a rispondere in modo estremamente veloce. Sia il presidente (cinese) Xi che il presidente (americano) Trump hanno raffreddato inoltre i toni e il presidente della Fed Jerome Powell ha deciso di fare dietrofront (e di decidere per una pausa nella politica monetaria restrittiva).

Un forte assist nella giornata di ieri è arrivato a Wall Street da Twitter, il cui titolo è balzato di +15,6% dopo risultati di bilancio migliori delle attese. 

Il gruppo di microblogging ha reso noto che i suoi utenti attivi su base mensile sono stati pari a 330 milioni di unità, meglio dei 318 milioni attesi da FactSet.

In generale, la stagione degli utili societari Usa si sta confermando positiva se si considera che, stando ai dati sempre di FactSet, più del 78% delle società scambiate sullo S&P 500 che hanno già comunicato i risultati di bilancio hanno battuto le attese degli analisti.

“Tra le compagnie chiave che hanno reso note le trimestrali, la maggior parte ha battuto le attese – ha commentato alla Cnbc Peter Cardillo, responsabile economista di mercato presso Spartan Capital Securities – Questo significa che probabilmente riusciremo a sventare una recessione degli utili. E questo sarà un fattore chiave che permetterà ai mercati di segnare nuovi rally”.

Così David Madden, analista di mercato presso CMC Markets UK:

“Il Nasdaq ha raggiunto un altro record storico, mentre lo S&P 500 ha registrato un altro record per il 2019, raggiungendo un livello mai visto dall’inizio di ottobre. La mossa rialzista negli Stati Uniti continua, ed è in parte alimentata dalla stagione delle trimestrali. Le azioni di Twitter sono salite dopo che la società ha rivelato cifre trimestrali impressionanti. L’Utile per azione è arrivato a 37 centesimi, il che ha infranto le previsioni di 15 centesimi. Le entrate sono state di 787 milioni di dollari, superando la previsione di 776,1 milioni. Il numero di utenti attivi mensili è sceso di 6 milioni a 330 milioni, ma ha superato la stima di 318 milioni. Le aziende dei social media puntano a trasformare l’esperienza in utili e gli utenti attivi giornalieri monetizzabili su base trimestrale sono stati 134 milioni, con un incremento dell’11,66%”.

Focalizzandosi sugli altri risultati di bilancio comunicati alla vigilia, Madden ha continuato:

“Le azioni di Coca Cola sono salite dopo che il gruppo ha pubblicato numeri solidi. L’utile per azione del primo trimestre è stato di 48 centesimi, superando i 46 centesimi previsti e le vendite nette sono aumentate del 5% a 8,02 miliardi di dollari, mentre la stima di consenso era di 7,88 miliardi di dollari. Vale la pena notare che la società ha un outlook negativo a febbraio, quindi le stime erano facilmente superabili”.