Notizie Notizie Mondo Trump manda in fumo acquisizione di Qualcomm da Broadcom da $117 mld. Il motivo si chiama Huawei

Trump manda in fumo acquisizione di Qualcomm da Broadcom da $117 mld. Il motivo si chiama Huawei

13 Marzo 2018 11:11

Donald Trump manda in fumo l’obiettivo di Broadcom di conquistare Qualcomm, bloccando l’Opa ostile lanciata dalla società che ha sede a Singapore.

La spiegazione ufficiale è che un tale accordo solleverebbe timori sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ma diversi analisti sottolineano come la mossa di Trump contro quella che si sarebbe rivelata la più grande acquisizione della storia nel settore tecnologico sia stata decisa per colpire un avversario ben preciso: Huawei Technologies, terzo principale produttore di smartphone al mondo e, secondo alcune classifiche, produttore numero uno per attrezzature telecom. Dettaglio non irrilevante: colosso cinese.

Trump ha agito sulla base delle raccomandazioni della Commissione sugli investimenti esteri negli Stati Uniti, preposta a controllare gli accordi che possono rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale del paese. L’agenzia si era già espressa sulla possibile operazione di M&A, affermando che l’accordo avrebbe nuociuto agli investimenti americani in chip e tecnologie wireless, assicurando la leadership a Huawei che, dal canto suo, sta puntando miliardi di dollari su un progetto di sviluppo dei sistemi wireless di prossima generazione. 

In realtà Huawei non ha nulla a che vedere con le trattative tra Broadcom e Qualcomm. Ma allora perchè preoccupa così tanto?

La Commissione sugli investimenti (CFIUS) teme che Broadcom taglierebbe i fondi ricerca e sviluppo di Qualcomm, rafforzando Huawei in un momento in cui le sue rivali, da Ericsson a Nokia, stanno finendo dietro le quinte negli investimenti nel settore telecom.

Ciò, spiega Bloomberg, permetterebbe alle società cinesi come Huawei e anche alla rivale ZTE di decidere la direzione che lo sviluppo della comunicazione wireless dovrebbe seguire, mettendo così a rischio – questa è la spiegazione data dal panel – la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Fonti riportano che le preoccupazioni sono legate anche al legame che c’è tra Broadcom e Huawei, visto che nel 2012 entrambe, insieme a ZTE, vennero incluse nella lista nera dopo che la Commissione di Intelligence della Camera citò il rischio di sicurezza a esse legato.

Huawei utilizza inoltre i chip di Broadcom nei prodotti di networking che trasmettono per esempio il traffico dei dati tra computer connessi.

E anche Qualcomm lavora con Huawei: entrambe, lo scorso 21 febbraio, hanno comunicato di aver terminato un test su una tecnologia concepita per velocizzare i servizi della rete 5G. 

Broadcom paga il no di Trump cedendo il 5% circa alla borsa di Francoforte, per poi segnare un recupero nella sessione di Wall Street.  Anche Qualcomm cede nelle contrattazioni Usa fino a -5%.