Notizie Notizie Italia Rischio Italia, ora spaventa anche spread BTP-Bonos. Al record dall’attacco del 2011

Rischio Italia, ora spaventa anche spread BTP-Bonos. Al record dall’attacco del 2011

17 Agosto 2018 12:11

C’è un altro spread che preoccupa in queste ore l’Italia: è quello decennale tra i BTP e i Bonos, che è schizzato fino a 183 punti base, al record dal 2011, anno in cui l’Italia rischiò il peggio, con gli attacchi speculativi che misero KO i suoi bond e provocarono la caduta del governo Berlusconi.

Mercati sempre più attenti al rischio Italia, in un momento in cui l’altro spread più monitorato, quello tra i BTP e i Bund, viaggia al record dalla fine di maggio – ora attorno a 285 punti base, ma ieri era schizzato fino a 290) a fronte di tassi decennali che balzano fino al 3,1%, dopo aver testato l’altroieri il 3,20%, record in due mesi e mezzo.

Così commenta a Reuters la situazione Martin Van Vliet, strategist senior dei tassi presso ING: “Direi che il mercato è in modalità wait-and-see in questo momento, in attesa di capire l’esito delle trattative sulla legge di bilancio” del governo M5S-Lega.

Intervistato anche lui da Reuters Laurence Mutkin, responsabile globale dei tassi dei paesi del G10 presso BNP Paribas, fa notare che, “visto che i volumi di scambio sono bassi, essendo agosto, ci sono meno informazioni nei prezzi rispetto al solito. Rimane dunque difficile, per il mercato, riuscire a prezzare i BTP“.

Sicuramente, gli analisti concordano nel ritenere che i BTP abbiano pagato, oltre ai timori per la prossima manovra, anche la crisi della lira turca. I timori sul destino della Turchia hanno alimentato infatti una forte avversione al rischio nelle sessioni precedenti, scatenando la corsa ai Bund tedeschi, e portando gli investitori a smobilizzare gli asset reputati più rischiosi. L’Italia ha scontato anche la sua esposizione in Turchia.

Nelle ultime ore, sia la lira che i bond turchi hanno trovato un qualche sostegno nelle dichiarazioni del ministro delle Finanze Berat Albayrak che, in una conference call, ha rassicurato gli investitori internazionali sul fatto che il paese emergerà più forte dalla sua crisi valutaria e che le banche turche versano in buone condizioni di salute.

Riferendosi ai bond italiani Michael Leister, strategist dei tassi presso Commerzbank, fa notare infine che, per quanto la tensione rimanga alta, i BTP hanno “riportato un miglioramento” (anche se proprio ora il differenziale torna al di sopra dei 285 punti), grazie alla “stabilizzazione dell’appetito verso il rischio, che si è tradotta in una qualche domanda per i BTP”.

Detto questo, gli investitori rimangono riluttanti a puntare sugli asset rischiosi, a vantaggio dei Bund tedeschi, che secondo diversi esperti dovrebbero continuare a essere acquistati, proprio per la loro natura di asset rifugio. E di fatto, nella sessione odierna, i tassi decennali tedeschi riportano un forte calo, superiore a -7%, bucando la soglia dello 0,30% e scendendo allo 0,29%. I tassi sui BTP decennali salgono invece di oltre 1 punto percentuale, fino al 3,14%.