Notizie Notizie Italia Per Mps serve una soluzione entro giugno, le piste che portano a Ubi o Bper

Per Mps serve una soluzione entro giugno, le piste che portano a Ubi o Bper

19 Gennaio 2019 20:14

Va in archivio una settimana ad alta tensione in Borsa per i titoli del settore bancario. Il fuoco delle vendite ha colpito molte banche a partire da Mps tornata sotto il faro della Bce che ha chiesto l’azzeramento degli Npl entro setti anni oltre a esprimere dubbi circa il conseguimento degli obiettivi del piano della banca senese sul fronte patrimoniale e anche in termini di redditività.

Il titolo Mps è così scivolato ai minimi storici e ha chiuso la settimana a 1,23 euro.

Il governo, già alle prese nelle prime settimane dell’anno con l’aggravarsi della crisi di Banca Carige (commissariata dalla Bce), ha così riacceso i riflettori su Siena e vari esponenti dell’esecutivo hanno fatto intendere che il rischio sempre più concreto è quello della necessità di un nuovo intervento sulla banca che è controllara per il 68% dal Tesoro.

Nei giorni scorsi iIl sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, ha parlato di creazione di un terzo polo bancario che vada ad aggiungersi alle due big Intesa Sanpaolo e Unicredit. Tra le banche candidate a un coinvolgimento in questo round di consolidamento ci sono potenzialmente Banco Bpm, Ubi Banca e Bper. In particolare le attenzioni del governo sarebbero rivolte su UBI Banca che però deve fare i conti con l’ostilità dei soci bresciani e bergamaschi a un coinvolgimento nell’affaire Mps che potrebbe tradursi nella necessità di una ricapitalizzazione per l’istituto.

I rumor si concentrano su UBI e Bper
Stando a fonti governative e della maggioranza citate da Reuters per Mps la soluzione ideale sarebbe UBI, mnetre altre fonti bancarie hanno fatto il nome di Bper. I tempi sono stretti in quanto entro giugno la banca deve presentare a Bruxelles il piano per l’uscita dello stato, prevista entro il 2021.

C’è poi l’alternativa rappresentata da Bper, che sembra aver preso più vigore negli ultimi giorni e vanta un azionariato più stabile e in particolare le spalle large del gruppo Unipol, che nel frattempo sta studiando la fusione Bper-Unipol Banca. 

Per alleggerire l’aggravio sulle spalle della banca che si prenderà Mps il governo potrebbe decidere di trasferire tutti gli NPL di Mps alla bad bank Sga controllata al 100% dal Tesoro. Per Carige, che ieri sera ha chiesto al Tesoro il rilascio della garanzia statale per due bond da complessivi 2 miliardi di euro, l’esecutivo sembra invece aver accantonato ogni ipotesi di fusione con l’altra grande malata Mps e anche una fusione a tre MPS-Carige-Ubi appare molto difficile da mettere in pratica.