News Notizie Notizie Italia Mediaset, Confalonieri su Vivendi: ‘No trattative ma vie legali’. Su broadcaster europeo ‘siamo pronti’

Mediaset, Confalonieri su Vivendi: ‘No trattative ma vie legali’. Su broadcaster europeo ‘siamo pronti’

27 Giugno 2018 13:53

Con Vivendi “non ci sono trattative, siamo per vie legali”. E’ quanto ha detto l’amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, a margine dell’assemblea degli azionisti.

Sul tentativo del trust Simon di voler partecipare all’assemblea odierna, il presidente Fedele Confalonieri ha spiegato, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa Askanews, che “le han provate tutte finora, provano anche questa”.

“Non c’è niente di nuovo dall’anno scorso. Le azioni legali sono in corso, purtroppo la giustizia italiana è veloce come sappiamo quindi i tempi si allungano”.

Oggi l’assemblea degli azionisti ha dato il via libera al nuovo cda che rimarrà in carica per il prossimo triennio.

Fedele Confalonieri è stato confermato presidente del gruppo.

Il board scende a 15 componenti. Dodici sono tratti dalla lista di maggioranza di Fininvest: Fedele Confalonieri, Pier Silvio Berlusconi, Marco Giordani, Gina Nieri, Niccolò Querci, Stefano Sala, Marina Berlusconi, Danilo Pellegrino, Carlo Secchi, Marina Brogi, Francesca Mariotti, Andrea Canepa.

Per la lista dei fondi entrano tutti e tre i componenti: Giulio Gallazzi, Costanza Esclapon e Raffaele Cappiello.

Anche Confalonieri, così come l’AD Berlusconi, ha parlato di un eventuale progetto per la creazione di un broadcaster europeo:

“In un mondo in cui la stessa Sky è preda di Disney in una guerra di rilanci miliardari con Comcast è evidente che noi, che siamo un gruppo fortemente ancorato ai mercati italiano e spagnolo, dobbiamo guardare con interesse a una prospettiva di crescita internazionale nel nostro alveo naturale che è l’Europa”.

“Quello che fino a poco tempo fa era considerato qualcosa di non realistico, la creazione di un broadcaster paneuropeo, oggi è un dossier presente in tutti i piani strategici dei principali gruppi del continente. Anche noi siamo pronti a entrare in questo scenario, l’unico possibile se pensiamo alle nostre dimensioni in Italia, alla nostra capacità di fare editoria oltre confine, la Spagna, alla nostra bravura nel confezionare contenuti tv”.