Notizie Notizie Mondo Deutsche Bank: torna l’ipotesi fusione con Commerzbank. L’ostacolo prezzo dopo la caduta in Borsa

Deutsche Bank: torna l’ipotesi fusione con Commerzbank. L’ostacolo prezzo dopo la caduta in Borsa

8 Giugno 2018 11:29

deutsche bank

Per uscire dal pantano Deutsche Bank starebbe pensando a una fusione con la connazionale Commerzbank. L’ipotesi non certo nuova sarebbe tornata sul tavolo del presidente Paul Achleitner dopo l’ennesimo profit warning e l’ennesimo cambio di amministratore delegato. Lo riporta Bloomberg, secondo cui Achleitner avrebbe consultato i principali azionisti di Deutsche Bank riguardo una possibile unione con Commerzbank. Un’operazione che non sarebbe comunque imminente visto che non sono stati ancora avviati colloqui tra le due banche.

Uno dei principali ostacoli all’operazione sarebbe il prezzo delle azioni di Deutsche Bank, che dopo le ultime cadute ha perso l’appoggio dei 10 euro con un calo del 40% da inizio anno. Solo settimana scorsa, con l’annuncio del nuovo profit warning (Leggi QUI) l’azione si è avvicinata ai minimi storici testati durante la forte crisi del settembre del 2016. Gli investitori temono che una fusione con Commerzbank possa diluire troppo le loro quote e potenzialmente innescare un aumento di capitale e pesanti svalutazioni. Intanto, i titoli reagiscono all’indiscrezione. Sulla Borsa di Francoforte Deutsche Bank scivola dell’1%, mentre Commerzbank cede oltre 2 punti percentuali, portando le perdite da inizio anno al 25%. Una loro fusione non è vista bene nemmeno dalla BaFin, l’autorità che controlla i servizi finanziari in Germania. In una intervista rilasciata a inizio aprile al quotidiano tedesco Handelsblatt, il direttore della BaFin aveva dichiarato che una fusione tra grandi banche tedesche, come Deutsche Bank e Commerzbank, non sarebbe stata una buona idea.

Le due banche avevano già tenato un approccio nell’estate del 2016, poi abbandonato per concentrarsi sulla ristrutturazione delle proprie attività. Deutsche Bank sta lottando per mantenere la fiducia degli investitori mentre è alle prese con un pesante piano per ridurre la propria presenza globale e la forza lavoro (Leggi QUI) sotto la guida del nuovo amministratore delegato Christian Sewing. La settimana scorsa, l’agenzia S&P ha tagliato la raccomandazione sulla banca tedesca a BBB+, con outlook stabile. Gli analisti vedono “elevati rischi di esecuzione della strategia”.

Ma anche Commerzbank non se la passa benissimo. La seconda maggiore banca tedesca sta cercando di evitare un terzo anno consecutivo di calo delle entrate a fronte di bassi tassi di interesse e una crescente concorrenza che pesa sulle attività di retail e corporate lending. Nel primo trimestre del 2018 Commerzbank ha riportato un utile netto in rialzo da 229 a 250 milioni, ma una debole performance operativa a causa dell’aumento dei costi legati alla ristrutturazione con un utile operativo in ribasso del 12% a 289 milioni. Alla luce di questi risultati il management ha confermato la guidance e la volontà di riprendere i pagamenti dei dividendi per il 2018.

Previsioni che poterebbero essere però troppo ambiziose. Gli analisti di Credit Suisse hanno infatti avviato qualche settimana fa la copertura su Commerzbank, assegnandogli un rating “underperform” con un target price di 9,20 euro, dicendosi “meno ottimisti sui ricavi di Commerzbank rispetto al consensus e alle stime fornite dal management”.