Notizie Notizie Italia Banche in affanno a Piazza Affari tra maxi sequestro per truffa diamanti e report Equita SIM

Banche in affanno a Piazza Affari tra maxi sequestro per truffa diamanti e report Equita SIM

20 Febbraio 2019 12:05

Titoli bancari sotto pressione a Piazza Affari, dopo la notizia del maxi sequestro preventivo disposto dalla Guardia di Finanza, per un valore superiore a 700 milioni di euro, a carico di enti, banche, persone, coinvolti nella truffa dei diamanti.

Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip di Milano Natalia Imarisio, è stato eseguito, nello specifico,  a carico di sette persone indagate e sette enti indagati, ovvero le cinque banche italiane coinvolte nel caso e le due società Intermarket Diamond Business spa (IDB) e Diamond Private Investment spa (DPI).

Le banche indagate sono UniCredit, Intesa SanPaolo, Banco BPM, Banca Aletti, Mps.

Immediata la reazione dei titoli in Borsa. La flessione più pronunciata è quella di Banco BPM, che risulta di fatto l’istituto di credito più esposto al dossier e che è stato colpito, di conseguenza, dal sequestro maggiore, per un valore di 83,8 milioni, attraverso la controllata Banca Aletti.

Nei casi delle altre banche, il sequestro – per l’ipotesi di truffa – è stato di 149 milioni a carico di IDB, 165 milioni a carico di DPI, 32 milioni nei confronti di Unicredit, 11 milioni a carico di Intesa Sanpaolo e 35,5 milioni a carico di Mps.

Indagati anche alcuni top manager. Tra i nomi risulta quello del direttore generale di Banco BPM, Maurizio Faroni, che sarebbe indagato per concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.

Nel mirino della procura di Milano, oltre a Faroni, ci sarebbero poi anche altri dirigenti di Banco BPM. Occhio comunque alla nota di Equita Sim, che sottolinea che “a quanto ci risulta, il Banco ha già accantonato circa 150 milioni nel quarto trimestre per risarcimenti ai clienti coinvolti nella vicenda’.

Sulla scia delle notizie, Banco BPM perde fino a -3% sull’indice Ftse Mib, confermandosi il titolo peggiore. UniCredit -1%, Intesa SanPaolo -0,75%, Mps -1,99%.

REPORT EQUITA SIM SU BANCHE ITALIANE: ‘COLPITE MA NON AFFONDATE’

I titoli bancari fanno però i conti anche con il report “Hit But not Sunk”, colpite ma non affondate, firmato da Equita.

La Sim analizza quelle che saranno le conseguenze di alcune raccomandazioni sul settore arrivate dalla Bce attraverso gli Srep, l’Addendum, contemplando anche la possibilità di una nuova operazione di Tltro.

In generale, la Sim milanese sottolinea come i maggiori accantonamenti che i vari istituti di credito dovranno effettuare a fronte dei crediti deteriorati presenti nel loro bilancio, fino a garantire una copertura del 100% sugli stessi entro il 2026, non avranno effetti drammatici.

Detto questo, gli accantonamenti costringeranno le banche a stringere i rubinetti del credito, con la conseguenza che i prestiti erogati dovrebbero scendere di ben -15%, corrispondente a una flessione dei finanziamenti attesa attorno ai 185 miliardi. 

Lo studio analizza anche le problematiche relative al funding, considerando che nel 2020 dovrà essere rimborsata una gran parte dei finanziamenti Tltro.

Viene fatto notare come, entro quell’anno, le banche dovranno rifinanziare una raccolta pari a 200 miliardi, di cui 188 miliardi attraverso il programma di liquidità della Bce.

A tal proposito, Equita calcola che se il 40% dell’esposizione con la Bce dovesse essere rinnovata, non ci dovrebbero essere “rischi di ulteriore deleveraging sugli impieghi”. Tuttavia, a suo avviso, “le banche dovranno emettere almeno 70 miliardi di bond e ridurre di 27 miliardi (-18%) lo stock di Btp”.

Il contesto in cui operano le banche italiane viene definito “sempre più sfidante”,  ma Equita Sim ritiene anche che i titoli abbiano già prezzato i rischi e che le “ricapitalizzazioni” siano “improbabili”:

“Rispetto a una percezione di rischio iniziale ben più elevata, crediamo che le ricapitalizzazioni siano improbabili e il margine di ribasso” per i titoli, “con valutazioni del 30% sopra i minimi degli ultimi 5 anni”, sia “limitato, anche alla luce di risultati dello Srep migliori delle attese”.

Equita SIM ha reso noto inoltre con il report di aver aumentato di 50 punti base la presenza di tre banche nel suo portafoglio, motivando la scelta con la “lettura leggermente più costruttiva del profilo rischio/rendimento”.

Le tre banche sono Banco BPM (valutazione buy, tp a 3 euro); UniCredit (buy, tp 16,8 euro); Bper (rating buy, tp 5,5 euro); esce dal portafoglio Intesa SanPaolo (tp a 2,6 euro, a fronte di un rating hold).

Il rating di Carige è stato confermato a  hold con target price di 0,01 euro: su Mediobanca giudizio buy con tp a 9,8 euro; su Ubi Banca è hold con tp a 3,2 euro; Credem hold con prezzo obiettivo a 6,3 euro, Credito Valtellinese è buy con 0,11 euro, Popolare di Sondrio hold con 3,7 euro, Mps hold con tp a 2,3 euro.