Notizie Notizie Mondo Azionario, In Europa è cominciata l’era delle Darwinomics. Food & beverage e auto i settori più innovativi

Azionario, In Europa è cominciata l’era delle Darwinomics. Food & beverage e auto i settori più innovativi

19 Febbraio 2018 09:07

 

 

 

In un contesto macroeconomico caratterizzato da una crescita globale moderata, da tassi di interesse costantemente bassi e da valutazioni interessanti sui titoli azionari europei, la migliore strategia per cogliere la crescita e la redditività nel medio e lungo termine è investire nelle imprese europee innovative. Il divario fra titoli value e growth sembra quindi superato: “Solo le scommesse vincenti di domani sono i veri investimenti interessanti. E l’innovazione indica la strada”, dice Geoffroy Goenen, Head of Fundamental Europe Equity Management di Candriam Investors Group.

 

Darwinismo economico

 

Dopo anni di rally diffusi e virtualmente ininterrotti dei mercati, gli investitori devono quindi essere molto selettivi.

Il ciclo di adozione di prodotti, servizi e tecnologie diventa sempre più rapido – dice Goenen – In questa economia darwinista – in cui solo i più forti, i più flessibili e adattabili sopravvivono – l’innovazione è l’indicatore migliore della capacità di adattamento delle imprese”.

“In questo contesto – aggiunge lo strategist –  abbiamo elaborato un nuovo approccio basato su una solida convinzione: le società innovative e di elevata qualità sono le uniche a presentare un vantaggio competitivo durevole, garantendo crescita e redditività in un’economia globale che offre meno potenziale rispetto ai decenni passati”. Benvenuti quindi nell’era del Darwinomics: adattarsi o soccombere.

 

Invecchiamento demografico, produttività e debito

 

L’Europa, come il resto del mondo, sta vivendo un invecchiamento demografico e, in assenza di nuove politiche, il fenomeno peserà sulla crescita. Inoltre, alla luce della debolezza degli investimenti da parte delle imprese dalla Grande Recessione in poi, è improbabile che la produttività ritrovi rapidamente un tasso di crescita più elevato. 
Quanto ai livelli di debito degli Stati membri dell’area euro – il rapporto di debito attuale si attesta mediamente tra il 50% e il 100% più alto di quanto non lo fosse trent’anni fa, ad eccezione del Belgio.Un tale peso in termini di debito, combinato con i parametri di Maastricht, lascia alla maggior parte degli Stati un margine di manovra limitato sul bilancio al fine di stimolare la crescita”, dice Goenen. Che aggiunge: “In tale contesto solo le imprese innovative e di qualità, in grado di generare crescita e creare nuovi mercati avranno la possibilità di emergere. Ecco perché siamo convinti che gli investitori debbano essere non solo selettivi, ma anche esigenti in termini di prospettive di crescita delle imprese presenti nei propri portafogli”.

 

I settori più esposti alle innovazioni

 

Ma come orientare la bussola verso le società ad alto potenziale ed escludere quelle con modelli di business obsoleti o in via di estinzione? Tra i settori più interessanti, secondo lo strategist, c’è quello del food&beverage, che sta sperimentando cambiamenti notevoli, con i consumatori che chiedono più soluzioni naturali in termini di conservazione e di colorazione, per esempio carni senza uso di antibiotici, yogurt senza conservanti chimici, piatti preconfezionati meno grassi, meno salati, meno zuccherati, eccetera.

Questi trend stanno creando una frammentazione maggiore nel mercato, aumentando l’importanza delle aziende che forniscono soluzioni sempre più complesse e innovative: aziende come Kerry e Chr. Hansen si sono specializzate con successo in questo campo”, spiega lo strategist.
Anche il settore automobilistico si sta spostando rapidamente verso veicoli più puliti e più smart.

Ancora una volta, sono i fornitori specializzati e innovativi ad assumere un ruolo di rilievo in questo panorama – dice lo strategist – Le principali case automobilistiche non solo ricercano materiali più leggeri e meno dispendiosi in termini energetici, ma anche batterie piccole ed efficienti”.

Secondo Goenen, anche i veicoli autonomi e collegati richiedono numerose soluzioni tecnologiche: sensori, algoritmi, meccatronica, intelligenza artificiale e connettività internet svolgono un ruolo importante in questo settore, con le piattaforme di condivisione e noleggio che costituiscono una vera e propria minaccia per le compagnie di noleggio tradizionali.

 

M&A in Europa

 

L’intero settore industriale sta vivendo un rapido cambiamento con l’industria 4.0 divenuta lo standard. “I prodotti sono progettati virtualmente in 3D e le smart factory si piazzano in testa nella produzione di massa – dice Goenen – Tale trasformazione consente il rimpatrio in Europa della produzione e crea pertanto posti di lavoro, favorendo di riflesso tempistiche di produzione più brevi, più efficienti ed economiche”.
Per questa ragione la forte ondata di fusioni e acquisizioni, guidata dai principali acquirenti cinesi e americani, ha come obiettivo primario le aziende innovative europee.

Gli attuali surplus di liquidità cinesi, combinati con la mancanza di un’alternativa reale in un contesto di tassi bassi e di crescita moderata, continueranno ad alimentare questo trend, particolarmente interessati al know-how europeo, così come gli acquirenti giapponesi hanno fatto trent’anni fa. Gli esempi di recenti fusioni e acquisizioni sono numerosi: la tedesca Kuka, precursore dell’Industria 4.0 e leader nelle soluzioni di produzione automatizzata per l’industria automobilistica, è stata acquisita dal gruppo cinese Midea, e la ARM, con sede a Cambridge, che ha realizati il principale processore mondiale per smartphone e tablet, è stato rilevato dalla giapponese Softbank.